L’Italia sta vivendo una delle peggiori siccità. Ispra assegna la maglia nera

Il report Ispra assegna all’Italia la maglia nera come paese in cui si registrano le temperature più calde del mondo. Anche i dati raccolti dall’osservatorio Ambi sulle risorse idriche danno dati allarmanti sugli effetti devastanti del cambiamento climatico nel nostro paese e in particolare sulla situazione dell’acqua.

L’osservatorio ritiene sia necessario comprendere che i cambiamenti climatici stanno creando le premesse per situazioni di deficit idrico permanente nel nostro paese. La crisi climatica e la scarsa tutela delle risorse idriche da parte dell’uomo stanno prosciugando le riserve di acqua in Italia.

Il 2020 è stato l’anno più caldo della storia del mondo, con una temperatura di 1,44°C in più rispetto al 1961. In Italia invece si è trattato del quinto anno più caldo dall’anno di riferimento, con un aumento di 1,54°C in più rispetto al 1961. Infatti tutti i mesi dello scorso anno, fatta eccezione di ottobre, hanno registrato una temperatura media superiore alla norma con due picchi particolarmente più caldi (febbraio ed agosto) che hanno quasi sfiorato i 3°C in più.

In Italia le regioni maggiormente colpite dalla mancanza di risorse idriche sono Marche, Abruzzo e Molise. Per esempio la situazione delle Marche è drammatica. Il fiume Esino è praticamente asciutto e se continuerà a non piovere molti agricoltori della zona perderanno i loro raccolti. In Abruzzo invece a maggio era caduto l’80% di pioggia in meno rispetto agli altri anni, mentre il mese di giugno non ha visto precipitazioni. Oppure in Molise il livello del lago del Liscione è di un metro più basso rispetto alla media del periodo e negli ultimi tre mesi si è registrato il 73% di pioggia in meno.

Neanche le precipitazioni intense delle scorse settimane sono bastate a risolvere la situazione.

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