J-Ax: ho riscoperto la fede e la preghiera grazie al covid. “Ho visto la morte”

Alessandro Aleotti, alias J-Ax, ha raccontato al Corriere della Sera di aver ripreso a pregare: “con il covid ho visto la morte da vicino“.

Il cantante ha raccontato di essersi riavvicinato alla fede quando è stato male: “la fede non era morta ma semplicemente addormentata; è come un imprinting. Ti scopri a recitare quelle preghiere che ti avevano insegnato da bambino. La notte non dormivo e chiedevo che la malattia non arrivasse ai polmoni“.

J-Ax ha raccontato al giornalista: “Quando ho avuto il Covid, lo scorso aprile, ero terrorizzato. Avevo mal di ossa, ma era un mal di ossa mai provato prima, mal di stomaco, ma un mal di stomaco mai provato prima, lo stesso con il mal di testa. Era qualcosa di esageratamente più forte rispetto a come siamo abituati. La sensazione è che il tuo sistema immunitario stia fronteggiando qualcosa a cui non era abituato. Lo avverti proprio“. 

Per J-Ax aver superato la malattia è stata una fortuna: “Avercela fatta ad affrontare una situazione così, psicologicamente, dà un po’ di autostima. Oltre alla botta di fortuna per esserne usciti hai la sensazione di essere riuscito a gestire qualcosa di grosso. Sono sicuro che il Covid è la sfida epocale della nostra generazione. Averlo superato mi ha portato a schierarmi anche per un mondo meno egoista, rafforzando la mia propaganda sui vaccini che mi ha portato molti hater no-vax e minacce, anche di morte“.

Nel suo raccontare la fede ritrovata J-Ax ha anche dichiarato: “Qualsiasi uomo, anche il più ateo quando vede la fine da vicino si appella a qualcosa di superiore. Può essere Dio o ogni altra entità a cui ti aggrappi“.

 

Condividi
Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it