Tanti abiti da sposa in mostra a Piazza del Carmine a Cagliari. Non per la nuova collezione ma per protesta. Gli operatori del “wedding” sono scesi in piazza: dagli abiti ai fiori, passando per fotografi e organizzatori. Un anno di danni legati alla riduzione dell’attività a causa del Covid.
Un flash mob che si è tenuto contemporaneamente anche nel resto d’Italia. E sono pronti alla protesta ogni 26 del mese sino a quando non ci saranno risposte da parte del Governo per questo 2021.
“Siamo scesi in piazza per portare la nostra voce, visto che finora siamo stati in silenzio e forse per questo siamo stati dimenticati“. Queste le parole di Elena Costa, wedding planner anche lei questa mattina in Piazza del Carmine; tutti uniti per chiedere a Regione e Governo di non dimenticare un settore importante che a livello nazionale nell’ultimo anno ha registrato perdite dall’85% a oltre il 90%.
Il flash mob della sposa
Da Cagliari a Udine per chiedere aiuto. Abiti da sposa, torte nuziali e bouquet sistemati a dovere nelle piazze italiane per chiedere al governo di poter far ripartire un settore che in questo anno di fermo ha perso circa 20 miliardi di euro con 65 mila matrimoni e oltre 200 mila eventi di altra natura cancellati. Secondo un’analisi realizzata da Ines Pesce, Wedding Marketing Specialist italiana e partita da una approfondita indagine del terzo trimestre del 2020. I dati sarebbero questi: in Italia vengono celebrati mediamente 195 mila matrimoni, secondo i dati Istat 2019, con una spesa media di 30mila euro, secondo l’analisi di Global Report The Knot, e l’87% non è stato celebrato. In più il 15% delle aziende italiane ha registrato un fatturato per il 2020 pari a zero.
Un altro dato allarmante è quello della crisi lavorativa che molte coppie ad oggi stanno affrontando, vedendo così sfumare la possibilità di convolare a nozze come desiderato, ma dovendolo fare contando attentamente i centesimi.