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Laura Pausini: nuova polemica per lei. Non canta “Bella Ciao” alla tv spagnola

Sembra che per Laura Pausini non ci sia un mese senza che si crei una polemica contro di lei. Diciamo che non è un periodo in cui la cantante faentina viene vista di buon occhio dal web e dai social.

La nuova polemica scoppia per il suo rifiuto di cantare la canzone “Bella Ciao” durante una puntata “El Hormiguero“, un popolare quiz della tv spagnola, dove Laura Pausini era ospite per presentare la nuova edizione de “La Voz“, la variante spagnola di “The Voice“. 

 

La frase incriminata di Laura Pausini arriva quando intonando “Cuore Matto” di Little Tony, dovendo cercare canzoni con la parola cuore, il conduttore dice di non conoscerla ma quel ritornello fa pensare, allo stesso conduttore, alla canzone “Bella Ciao“. Quindi ,lui e gli altri ospiti, iniziano ad intonarla e a cantarla. Ma ,immediatamente, Laura Pausini interrompe tutti dichiarando “É una canzone molto politica e io non voglio cantare canzoni politiche“. Il brano in questione nasce come inno della Resistenza partigiana e della lotta al fascismo, ma in Spagna è soprattutto conosciuto soprattutto dai più giovani per la serie tv “La Casa di Carta” di cui era la sigla.

Ovviamente ,massimo rispetto nella scelta di Laura Pausini nel decidere di non cantare il brano, ma a quanto pare la sua scelta  ha fatto immediatamente discutere e ha alzato un polverone su tutti i social. Primo fra tutti Twitter. Sul social dei cinguettii sono in migliaia i tweet che hanno portato il nome della cantante ad essere trand topic. Sia da chi elogia la scelta sia da chi la condanna. Uno tra i primi ad elogiarla è stato Matteo Salvini che ha scritto: “Stima per #LauraPausini. #bellaciao“. A lui si sono aggiunti tanti altri ,come ad esempio Giorgio La Porta fondatore di centro-destra.it che scrive: “La colpa di Laura Pausini non è non di non aver cantato Bella Ciao, ma di non aver mai dovuto elemosinare successo alla sinistra al Concertone del 1maggio, alle feste dell’Unità e così via. È la differenza tra chi è bravo e chi è servo… Forza Laura e W la libertà!“.

Dall’altra parte non sono mancate le critiche; ad esempio il post Facebook di Andrea Scanzi che dice: “Poveretto, poveretta. Da una parte un politico (?) decaduto da tre anni, dall’altra un’artista che non pare neanche avere il coraggio delle proprie idee. Il solito mix di ignoranza, paraculite, populismo e benaltrismo. L’Italia al suo minimo. Che pena. (Solidarietà in ogni caso alla Pausini: ricevere un attestato di stima da Salvini, ancor più questo Salvini, è il peggiore dei baci della morte. Una cosa che non si augurerebbe neanche a Bonolis, Povia o Giletti. Spiace: condoglianze artistiche al cardellino cerchiobottista di Faenza). Spiegare ancora una volta l’evidenza, ovvero perché “Bella ciao” non è un pezzo di parte sarebbe avvilente. Resta solo la delusione per la scivolata di un’artista così brava e una ragione in più per spiegare come mai Marco è andato via e non ritorna più“.

E non è il l’unico commento negativo che Laura Pausini ha ricevuto. C’è anche chi vuole ricordarle che “Bella Ciao non è una canzone politica. È una canzone di resistenza e di libertà di un popolo contro l’invasore. È un inno di libertà contro le oppressioni. Scegliere di non cantarla È una scelta politica. #laurapusini“.

Dopo, diciamo, l’invasione di messaggi è la stessa cantante a decidere di rompere il silenzio. E lo fa con un tweet di risposta all’account di “20 Minutos” quotidiano spagnolo: 

 

Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventate ciò che non sono.

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