Letta (PD): la scelta per il Quirinale è per un Presidente “super partes”

Il Segretario del Partito ricordando la figura di David Sassoli ha detto a proposito della sala che gli è stata intitoltaa: “Intitolare la sala della Direzione a Sassoli, per noi, è una scelta naturale, venuta dal basso, la scelta migliore possibile. Enrico Letta ha aperto la riunione della Direzione e dei Gruppi PD con l’annuncio della decisione in ricordo di Sassoli:  “David ha rappresentato un nativo democratico, è stata la figura che più di tutte rappresenta quell’idea di democratico a tutto tondo. Ha sposato la causa del partito una volta che era nato, ha rappresentato al meglio questo profilo”,


Il Segretario del PD in merito alle prossime elezioni del Presidente della Repubblica ha detto: “La buona politica passa dalla responsabilità, proteggendo la figura di Mario Draghi. Non vorrei che alla fine ci giocassimo la carta fondamentale che ha ridato all’Italia credibilità: proteggere la sua figura è fondamentale“.

“È sbagliato chiudere le porte al dialogo come ha fatto ieri il Centrodestra –  ha commentato Letta – vogliamo riaprire quelle porte e quel dialogo per il bene del paese, la scelta passa per un accordo generale delle forze politiche – prosegue il Segretario–  e propone “un patto di legislatura che consenta al nostro paese di completare la legislatura portando il paese al voto nel 2023 e all’elezione di un presidente o una presidente di garanzia per tutti”.

“Sarebbe una scelta forte per dare energia e forza – ha aggiunto l’ex Premier – perché i prossimi 14 mesi dell’azione di Governo trovino risposte efficaci in continuità con quanto stiamo facendo oggi. Serve un largo patto di legislatura in cui ognuno faccia un gesto di generosità verso il paese, che verrà ripagato dagli italiani”, sottolinea Letta. Bisogna uscire dai propri fortini, altrimenti ci sarà una ulteriore condanna degli italiani nei confronti della politica”.

La strada da seguire è quella di una figura istituzionale, di garanzia, super partes nella quale tutte le componenti possano ritrovarsi, non un capo politico ma una figura di unità” – aggiunge il Segretario del PD. Dovremo fare delle scelte se si dovesse andare alle prime tre votazioni senza un accordo e decidere insieme ai nostri alleati se votare scheda bianca o decidere di convergere tutti insieme su un nome con una asticella così alta – conclude Letta – Poi dovremo decidere come comportarci se il centrodestra continuerà nella scelta sbagliata fatta ieri di candidare un capo politico, perché loro hanno candidato il capo politico più divisivo, un atteggiamento che rende le cose ancor più difficili”.

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Redazione

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