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L’Inghilterra e il suo Re Carlo III. Una vita di attesa

Un’attesa, quella del Re Carlo, diventata nel corso degli anni motivo di battute ironiche e meme sul web, eppure ieri, in maniera quasi “frettolosa”, l’Inghilterra ha detto addio all’immortale Elisabetta. Si apre così la nuova era, quella del regno di Re Carlo III. La sua attesa passerà alla storia inglese come una delle più lunghe.

Re a 73 anni, un re che segue le orme di una madre che ha segnato il record delle regine. Anni che le hanno permesso di acquistare sempre più potere agli occhi del mondo e fedeltà del suo popolo. Il momento solenne, tuttavia, per Carlo è arrivato e potrà così buttarsi alle spalle la nomea di “eterno erede”, nonché quella di figlio che ha saputo pazientare per anni in una vita reale fatta di alti e bassi, per poi poter salire al trono.

Un trono che in molti pensavano passasse al figlio William, il principe della nuova generazione, al quale ora spetterà solo il ruolo di braccio destro. Un’attesa arrivata tardi, ma un’occasione, per Carlo, alla quale non poter rinunciare. Come fece anche Edoardo VII, figlio e successore della regina Vittoria, che portò la corona dal 1837 al 1901.


Che cosa aspettarsi ora da Re Carlo III? Il primogenito di Elisabetta è un uomo apparentemente sensibile, dalla vita non sempre rosa e fiori e con in cuore il peso di un’aspra polemica: basterebbe dire semplicemente Diana per capire, la “principessa del popolo” come la chiamano in molti. Ma anche il ruolo che ebbe nelle interferenze politiche del suo Paese, le donazioni alla Prince’s Foundation, i sospetti su una sorta di compravendita di decorazioni e favori.

Non ci si poteva aspettare di certo un Carlo dalla vita limpida e cristallina, ma il suo compito più arduo comincia ora. Dal farsi amare da un popolo che per anni ha accolto la “loro Regina”, da generazioni che continueranno ad accostarlo alla donna che gli inglesi porteranno solo nel cuore – Diana – da un padre che non ha saputo tenere unita la propria famiglia (perché agli occhi di tuti questo appare). Buono o cattivo che sia, l’Inghilterra ha di nuovo il suo re. E forse, per gli inglesi, è sufficiente così.

(foto Pixabay)

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