Lodovico Acerbis: addio all’uomo che creò il design italiano

Classe 1939, Lodovico Acerbis ci ha lasciato. Nel 1963 fece il suo ingresso nell’azienda fondata dal padre che trasformerà da bottega di falegnameria in realtà industriale. La sua visione? Creare mobili applicando le tecnologie più avanzate, impiegando i materiali più pregiati e collaborando con i designer più innovativi; ha traghettato l’azienda in una posizione leader nel settore dell’arredamento.

Lodovico Acerbis la prima cosa che fa prendendo in mano l’azienda è quella di spostarla da Albino a Seriate. È con lui che nasce il marchio Acerbis International, un brand che fa sua l’eredità artigianale del passato reinterpretandola nelle nuove collezioni di oggetti di design. Nel 1979 vince il Premio Compasso d’Oro insieme a  Giotto Stoppino per la “Credenza Sheraton“.

La sua cifra distintiva stava nel “saper svolgere insieme il ruolo di imprenditore e quello di progettista, in una permeabilità di ruoli che sapeva tenere distinti e in equilibrio. Si potrebbe definire un progettista che produce oppure un produttore che progetta” aveva scritto Marco Romanelli in un numero della rivista Abitare.

Lodovico Acerbis reinterpreta credenze, librerie e mobili contenitori a cui si aggiunge la messa a punto di sistemi di movimentazione delle ante. Alcune di queste innovazioni sono state oggetto di esposizione al MoMA di New York nella leggendaria mostra «Italy: The New Domestic Lanscape» e parte della collezione permanente del museo V&A a Londra. Lodovico Acerbis fu anche scrittore; ha esordito con “Pierino Sgiufa, il tornitore” nel 2006, “La zattera attorno al mondo“, “Quattro squinternati e una nuvola bianca” e “Tornare a vivere” del 2018.

Nel mese di aprile 2019, in occasione della Milano design week, alcuni pezzi iconici della storica azienda facevano la loro prima apparizione nelle vetrine dello showroom MDF Italia a Milano, annunciando così l’acquisizione del brand Acerbis da parte dell’azienda.

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