Implosione del sottomarino: passeggeri non hanno sofferto

Dirigenti della Difesa USA hanno riferito che i cinque passeggeri nel sottomarino progettato per visitare i resti del Titanic, sono morte a causa dell’implosione del mezzo. Il primo ad aver rilevato l’accaduto, è il sistema acustico top secret della Marina USA.

Poco dopo la sua scomparsa, il sistema aveva rilevato quello che sospettava fosse il suono di un’implosione e aveva riferito le sue scoperte al comandante sul posto. In una nota si legge: “La Marina degli Stati Uniti ha condotto un’analisi dei dati acustici e ha rilevato un’anomalia coerente con un’implosione o un’esplosione nelle vicinanze generali di dove stava operando il sommergibile Titan quando le comunicazioni sono state interrotte. Anche se non definitiva, questa informazione è stata immediatamente condivisa con il comandante preposto all’incidente per assistere la missione di ricerca e il salvataggio in corso”. La Marina ha chiesto che il sistema specifico utilizzato non sia nominato, citando ragioni di sicurezza nazionale.

Dopo giorni di ricerche, sono stati quindi ritrovati i rottami del sottomarino di OceanGate, accanto al fantasma del Titanic, con la stessa società e la Guardia costiera americana che in serata hanno annunciato la morte dell’equipaggio. Il robot schierato per setacciare i fondali a caccia del sottomarino ha rinvenuto il telaio di atterraggio del batiscafo e la sua parte posteriore assieme ad altri tre pezzi proprio vicino alla prua della storica nave affondata.

Per arrivare al Titanic, servono circa 2 ore di immersione. I contatti con il Titan sono stati persi 1h45′ dopo l’inizio dell’operazione. Secondo gli esperti, il Titan sarebbe stato sottoposto ad una pressione di circa 400 kg per centimetro quadrato, un dato superiore centinaia di volte alla pressione che normalmente si sopporta in superficie. In tali condizioni, l’implosione sarebbe avvenuta in maniera rapidissima, senza consentire ai passeggeri di rendersi conto dell’esistenza del problema. “Un’implosione catastrofica è incredibilmente rapida, si verifica in una frazione di millisecondo”, spiega la professoressa Aileen Maria Marty, ex ufficiale della Marina. “L’intera struttura è collassata prima che gli individui all’interno potessero rendersi conto di un problema. Tra i tanti modi in cui si può morire questo non è doloroso”.

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