Meloni, Europee determinanti per il futuro

La vera missione, il vero obiettivo da cui dipende il futuro del Paese per i prossimi 15 anni sono le elezioni europee. Martedì sera, Palazzo Brancaccio. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a tavola con parlamentari e Ministri di Fratelli d’Italia, convocati a sorpresa per una cena di partito in vista della ripresa dei lavori. Tra un assaggio di calamarata di Gragnano e qualche aneddoto sulle ferie appena trascorse, gli eletti di FdI conversano con la loro leader, scambiando punti di vista sui prossimi delicati appuntamenti a partire dalla legge di bilancio.

Quello della Presidente del Consiglio è un tono  colloquiale: raramente, nel corso della cena, l’inquilina Palazzo Chigi si concede un’incursione nelle tematiche strettamente politiche. Tuttavia, quando viene toccato, Meloni non si lascia sfuggire l’occasione per rimarcare l’importanza della tornata elettorale del prossimo anno: il voto del 2024 è cruciale, perché secondo la Premier un’ottima affermazione del centrodestra e in particolare di FdI (attualmente quotato tra il 28% e il 30% nei sondaggi) darebbe più forza contrattuale all’esecutivo nelle trattative con la UE sui dossier economici, ma anche su altre questioni essenziali come quella dei migranti. “Se i sondaggi di oggi saranno confermati l’anno prossimo – ragiona una fonte FdI al Parlamento UE, pallottoliere alla mano – dovremmo ottenere 26 europarlamentari”. 

Sempre riguardo alle elezioni europee, le voci su una possibile candidatura di Meloni come capolista in tutte le circoscrizioni non si sono del tutto sopite. Nella truppa parlamentare di FdI c’è chi fa il tifo per un impegno diretto della premier nella competizione elettorale: “Con Giorgia in prima linea – osserva un luogotenente meloniano – non avremmo bisogno di figure acchiappa-voti da piazzare in lista“. E con l’avvicinarsi del voto del 2024 anche la campagna elettorale fa il suo ingresso nel dibattito politico.

Lo ha constatato la stessa Meloni nel corso dell’ultima conferenza stampa post CdM, parlando del rapporto con i suoi due alleati al Governo: la dialettica tra Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha detto la Premier. Sempre riguardo alle elezioni europee, le voci su una possibile candidatura di Meloni come capolista in tutte le circoscrizioni non si sono del tutto sopite.

Nella truppa parlamentare di FdI c’è chi fa il tifo per un impegno diretto della premier nella competizione elettorale: “Con Giorgia in prima linea – osserva un luogotenente meloniano – non avremmo bisogno di figure acchiappa-voti da piazzare in lista“. E con l’avvicinarsi del voto del 2024 anche la campagna elettorale fa il suo ingresso nel dibattito politico.

Lo ha constatato la stessa Meloni nel corso dell’ultima conferenza stampa post CdM, parlando del rapporto con i suoi due alleati al governo: la dialettica tra Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha detto la Premier, “non mi preoccupa particolarmente, la considero una dialettica normale per forze politiche che sono coese e che hanno le loro differenti sfumature, che vengono rivendicate specie quando si va verso una campagna elettorale proporzionale“.

Nella truppa parlamentare di FdI c’è chi fa il tifo per un impegno diretto della premier nella competizione elettorale: “Con Giorgia in prima linea – non avremo bisogno di figure acchiappa-voti da piazzare in lista“. E con l’avvicinarsi del voto del 2024 anche la campagna elettorale fa il suo ingresso nel dibattito politico.

Lo ha constatato la stessa Meloni nel corso dell’ultima conferenza stampa post CdM, parlando del rapporto con i suoi due alleati al governo: la dialettica tra Matteo Salvini e Antonio Tajani, ha detto la premier, “non mi preoccupa particolarmente, la considero una dialettica normale per forze politiche che sono coese e che hanno le loro differenti sfumature“, che vengono rivendicate “specie quando si va verso una campagna elettorale proporzionale“.

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