Un ragazzo di 12 anni della città di Milano ha deciso di portare il padre in tribunale in quanto: “dice cose insensate in merito ai vaccini“.
La storia inizia con la separazione dei genitori del ragazzo. I due sono sempre stati in accordo nel modo di educare i figli. In totale disaccordo invece in merito alla vaccinazione; i due genitori erano di idee contrarie. La madre favorevole ai vaccini mentre il padre convinto no vax.
Il ragazzo è stato, quindi, sentito dai giudici della sezione Famiglia del Tribunale civile di Milano. “Io sono un po’ indeciso sul vaccino proprio perché i miei genitori mi dicono cose diversissime e mi spaventano. Le mie idee sono come quelle di mia madre, perché parlando con lei e riferendole le cose che mi ha detto papà, capisco che le cose che mi dice mio padre non hanno moltissimo senso” ha riferito il ragazzo. Parole che sono state verbalizzate dai giudici, come riportato sull’edizione milanese del Corriere della Sera e sono servite poi per una decisione che pone fine alla confusione familiare.
Ed ecco allora che il Tribunale ha deciso che la madre è “autorizzata ad assumere, in autonomia e in assenza del consenso paterno, ogni decisione relativa alla somministrazione“. In più il Tribunale ha anche stabilito che “le preoccupazioni paterne non sono supportate dalla scienza medica nazionale e internazionale, sono in contrasto con i dati raccolti dalle ampie sperimentazioni effettuate nel mondo e trascurano di considerare le indicazioni delle autorità regolatorie del farmaco nazionali e internazionali, nonché le indicazioni del governo italiano“.
Il caso di Milano è solo l’ultimo dopo quello di Cagliari, Nuoro, Rovigo e Palermo. In tutti questi casi i ragazzi sono dovuti ricorrere al Tribunale per poter ricevere le dosi di vaccino contro il covid-19. Sono sia madri che padri no vax ad andare contro i figli raccontando loro cose insensate trovate su internet a favore delle loro idee strampalate come successo ora a Milano.
Il Tribunale di Cagliari aveva sospeso temporaneamente la facoltà genitoriale di una madre, dottoressa no vax e sospesa dal servizio, per garantire al figlio la possibilità di vaccinarsi. Il Tribunale di Palermo ha fatto lo stesso in questo caso nei confronti di un padre dando così la possibilità ad una ragazza di 16 anni di ricevere la sua prima dose di vaccino.