Nel mondo si nasce di meno e si invecchia più tardi

Nonostante la popolazione mondiale continuerà ad aumentare, entro il 2100 il 97% dei Paesi avrà tassi di fertilità insufficienti a sostenere la crescita della popolazione nel tempo, secondo uno studio pubblicato su ‘The Lancet’.

Il tasso di fertilità, in Italia pari a circa 1,2 figli per donna in età fertile, su scalda globale è diminuito da 5 figli per donna nel 1950 a 2,2 nel 2021, con oltre la metà dei Paesi già al di sotto del livello di sostituzione della popolazione.

Si prevede che sarà sotto il cosiddetto tasso di sostituzione (2,1 figli per donna):

– entro il 2050, il 76% dei Paesi;
– entro il 2100, il 97% dei Paesi.

Il tasso di fertilità italiano, stimato a 1,24 nel 2021, potrebbe scendere a 1,09 nel 2100.

Solo sei Paesi avranno tassi di fertilità superiori a 2,1 nascite per donna entro il 2100, mentre 13 Paesi scenderanno al di sotto di un figlio per donna. La riduzione della popolazione potrebbe avere significativi impatti socio-economici, specialmente nei Paesi sviluppati con bassa fertilità e un invecchiamento della popolazione.

Si prevede un cambiamento drastico nel modello globale dei nati vivi, con più del 50% dei bambini previsti in Africa sub-sahariana entro il 2100.

Quindi, il mondo sarà sempre più spaccato tra realtà che non riusciranno a gestire e soddisfare i bisogni dell’incremento demografico e quelle, come l’Italia, che dovranno fare i conti con la crisi delle nascite.

(Foto Pixabay)

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