Nuovo allarme sulla tenuta dell’occupazione in Italia

Mentre si discute se e di quanto prorogare il blocco dei licenziamenti in Italia, fanno riflettere le cifre rese note dall’Osservatorio dei Conti Pubblici diretto da Carlo Cottarelli presso l’Università Cattolica di Milano.

La crudezza delle cifre svela, infatti, che l’andamento dell’occupazione dello scorso anno, gravemente condizionato dal diffondersi delle diverse ondate di Pandemia da Covid ’19, è stato peggiore rispetto a quelli di Francia e Germania. Paesi che non hanno adottato una misura simile al nostro blocco.

Più precisamente, mentre in Italia l’occupazione complessiva è scesa dell’1,65%, nel Paese transalpino la diminuzione si è arrestata all’1% e in Germania, addirittura, si è registrato un risultato lievemente positivo (+0,24%)

Scendendo nei dettagli offerti da questo Rapporto, si apprende che, se è vero che lo scorso anno ci fu una diminuzione del 20% rispetto al 2019 del numero di cessazioni totali, è, altresì, vero che vi è un regresso ancor più accentuato nell’andamento delle assunzioni. In altri termini, risulta evidente che la diminuzione dei licenziamenti non è in grado di compensare l’analogo movimento al ribasso delle assunzioni .

Misura dei blocchi dei licenziamenti

Sul piano qualitativo l’analisi dell’Osservatorio conferma che il blocco dei licenziamenti è risultata essere una misura efficace soltanto per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato. Meno brillanti gli esiti per gli occupati a termine, i cui contratti sono stati raramente rinnovati, per i lavoratori stagionali e per quelli autonomi.

Tra le fasce più colpite per età anagrafica vi sono state quelle dei giovani. Registrano una contrazione occupazionale del 13% per la classe dai 15 ai 24 anni e del 5% per l’altra dai 25 ai 34 anni.

Si tratta di un aspetto particolarmente doloroso e di cui non si potrà tenere conto in modo prioritario da parte del Governo Draghi nell’affrontare globalmente la questione lavoro, trovando un punto di equilibrio, certamente non facile, tra livelli occupazionali soddisfacenti e conti aziendali in ordine.

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