Tokyo 2020, cala il sipario sulla XXXII Olimpiade. Arrivederci a Parigi nel 2024

Le Olimpiadi di Tokyo sono giunte al termine, ma questa Olimpiade resterà indelebile nella storia dello sport italiano.Quaranta medaglie: dieci d’oro, dieci d’argento e venti di bronzo.
Per la prima volta nella storia l’Italia ha vinto  almeno una medaglia in ognuno dei giorni di gara –  le parole del Presidente Malagò – un record che  nessuno potrà battere ma solo eguagliare”.

La cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, così come quella di apertura, segue un rigido protocollo codificato nella Carta Olimpica. Un coro di giapponesi in kimono ha aperto la cerimonia, prima del via della sfilata delle bandiere. Senza un ordine alfabetico i portabandiera, senza delegazioni al seguito, sono entrati singolarmente e poi si sono disposti in un grande cerchio all’interno dello stadio Olimpico.

Il nostro portabandiera, Marcell Jacobs

A portare il tricolore dell’Italia è Marcell Jacobs, protagonista assoluto delle Olimpiadi con due medaglie d’oro, nei 100 metri e nella staffetta 4×100 maschile.


È stata un’emozione super pensare che stavo rappresentando l’Italia nella cerimonia di chiusura di questa Olimpiade, è stato veramente bello“, ha commentato Jacobs. “Con questa bandiera, nel 2021, abbiamo fatto qualcosa di incredibile. È stato stupendo condividere la cerimonia con i compagni di squadra che sono rimasti, e rivedere lo stadio per l’ultima volta, questo stadio che mi ha regalato davvero tanto”

I Giochi “della speranza”

Cala il sipario sui Giochi “della speranza“, li definisce il Presidente del Cio, Thomas Bach:”Voi, i migliori atleti del mondo, avete potuto realizzare il vostro sogno anche perché il Giappone lo ha reso possibile  e voi popolo del Giappone dovete essere orgogliosi e a nome di tutti vi dico grazie. Ce l’abbiamo fatta, insieme. I Giochi di Tokyo sono stati i Giochi della speranza, della solidarietà e della pace. Grazie Tokyo, grazie Giappone. È stato un grande messaggio di solidarietà e pace. Ci avete ispirato con questa unione di forza dello sport. Con la pandemia lo sport è diventato centrale, un momento di gioia e ispirazione, di speranza e fede nel futuro. Ce l’abbiamo fatta. Insieme. Ci vediamo a Parigi”. 

Appuntamento, quindi, tutti insieme nel 2024 a Parigi!

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