Ora più che mai vanno rafforzati i presidi di legalità economica

In queste settimane, in cui la prima tranche di risorse finanziarie previste dal Next Generation Eu viene ripartita in Italia tra i diversi dicasteri per essere assegnata ad alcuni dei progetti prioritari già approvati, giova rilanciare l’appello della scorsa estate del Direttore dell’Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia – UIF, Claudio Clemente.

Un appello, finalizzato a prevenire e a contrastare gli “appetiti della criminalità”, assicurando “un presidio efficace contro i rischi di attività illegali collegate all’intervento pubblico”.

Non è certamente casuale che proprio in questo periodo si sono andate moltiplicando le richieste di una semplificazione della disciplina degli appalti pubblici allo scopo, da un lato di accelerare le tempistiche delle fasi di aggiudicazione e di successiva realizzazione, dall’altro di contenere e, se possibile, ridurre i costi di intervento connessi. Il limite di queste richieste, peraltro, comprensibili e giustificabili in linea di principio, nel segno di una maggiore incisività complessiva dell’intervento pubblico, è dato dal pericolo reale di una minore trasparenza nelle procedure di aggiudicazione, che permetterebbe un più facile inserimento delle imprese  controllate dalla criminalità.

In questo contesto, pertanto, gli uffici pubblici, sottolineava nella sua Relazione Claudio Clemente, avranno “un ruolo di primo piano a garanzia della legalità degli interventi”, anche nell’ottica di rafforzare ulteriormente un sistema di antiriciclaggio già ben configurato. Spicca, in particolare, la funzione delle Pubbliche Amministrazioni, chiamate in prima linea a svolgere delicati compiti di prevenzione del riciclaggio e alle quali va garantita sul campo la “possibilità di acquisire informazioni sulla titolarità effettiva delle controparti private“.

Ed è proprio in questo ambito di rinnovata necessità di legalità economica, che potrà essere ancor più sottolineata la centralità dell’UIF, quale organismo collettore delle segnalazioni di operazioni sospette, strumento indispensabile per monitorare e migliorare il livello complessivo di legalità del sistema italiano.

Un aspetto necessario per ampliare il patrimonio informativo utilizzabile per prevenire anche rischi di nuova natura in uno scenario, in cui la collaborazione tra i soggetti obbligati alla segnalazione, le Autorità Istituzionali, gli organi investigativi e la Magistratura costituisce , in una visione non cristallizzata della legalità economica, anche un valido supporto fattuale alla candidatura italiana ad ospitare l’Agenzia di Antiriciclaggio Europea.

Una candidatura, che, ove fosse accolta, costituirebbe il miglior riconoscimento all’attività dei presidi di legalità del “Sistema Italia”  nel restituire all’economia virtuosa le risorse sottratte dalla criminalità economica.

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