Pfizer e AstraZeneca efficaci per il ceppo indiano con due dosi

Secondo uno studio britannico realizzato dalla Public Health England, i vaccini di Pfizer e AstraZeneca sono altamente efficaci, dopo due dosi, contro il ceppo indiano.

Il vaccino Pfizer sembrerebbe essere risultato essere efficace all’88% nel fermare la malattia sintomatica derivante dalla variante indiana due settimane dopo la seconda dose. Nel caso di AstraZeneca, l’efficacia scende rispettivamente al 60% e al 66%. “Una differenza” si legge nello studio “che potrebbe essere spiegata con il maggiore tempo impiegato da questo vaccino per raggiungere la massima efficacia e dall’approvazione successiva a quella del farmaco di Pfizer, le cui seconde dosi sono state inoculate prima”.

Il Ministro della Salute britannico, Matt Hancock, ha dichiarato che i risultati dello studio su Pfizer e Astrazeneca lo rendono “sempre più fiducioso” che il Governo possa avviare, come previsto, il 21 giugno la Fase 4 della rimozione delle restrizioni, ovvero il ritorno quasi completo alla normalità.

Intanto la società americana di biotecnologie Moderna, che ha sviluppato il vaccino con la tecnologia dell’Rna messaggero, presenterà all’inizio di giugno una domanda di autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione europea per il suo vaccino anti-Covid per la fascia 12-17 anni. L’amministratore delegato Stéphane Bancel ha dichiarato: “Considerando che entro l’estate tutti gli adulti che desiderano essere vaccinati avranno ricevuto una prima dose. Sarà poi necessario puntare molto rapidamente sugli adolescenti dai 12 ai 17 anni”.

Oggi, solo il vaccino Pfizer-BionTech è autorizzato per i giovani di 16-18 anni in Europa; Pfizer ha anche richiesto l’autorizzazione per i ragazzi tra i 12 e i 16 anni e l’ha già ottenuta negli Stati Uniti. In Europa la decisione di Ema è attesa per il 28 gennaio.

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