Protocollo d’intesa tra Capo della Polizia e Autorità Garante Infanzia e Adolescenza

La Polizia di Stato è particolarmente sensibile e impegnata a tutelare i soggetti di minore età dal rischio di “vittimizzazione secondaria”, soprattutto quando già provati da un vissuto, anche familiare, che ne pregiudica la crescita e l’incolumità, soprattutto quando è chiamata ad intervenire in contesti spesso critici a causa della peculiare vulnerabilità dei soggetti coinvolti.

La promozione e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti, nei casi in cui entrano in contatto con le Forze di Polizia, hanno portato già negli anni scorsi alla diffusione del “Vademecum per le Forze di polizia” del 2014, frutto di un accordo tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, ed alla collaborazione, nel 2015, degli esperti della Direzione Centrale Anticrimine, alla stesura delle “Linee guida per i processi di sostegno e tutela dei minorenni e delle loro famiglie” del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.

Nel solco di queste iniziative, è stato firmato, un Protocollo d’intesa tra il Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ed il Presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali. Il Protocollo è volto a:

– definire univoche modalità operative per rendere chiari e uniformi gli interventi delle Forze di polizia in relazione alle attività in cui sia previsto l’intervento della Forza pubblica nella esecuzione di provvedimenti de potestate adottati dall’Autorità giudiziaria;

– promuovere iniziative di formazione multidisciplinare;

– individuare eventuali problematiche e criticità nella normativa di settore.

Si tratta di linee guida che Polizia di Stato, l’Autorità Garante e il Consiglio nazionale degli assistenti sociali hanno già adottato per proprio conto, ma che è opportuno armonizzare e diffondere sul territorio. L’allontanamento dal nucleo familiare è un momento estremamente difficile e doloroso, che, quando si rende assolutamente necessario nel superiore interesse del minore, deve avvenire secondo modalità che siano rispettose della sua vulnerabilità e non ne turbino l’equilibrio psicofisico.

Le linee guida comuni verranno redatte da un Tavolo di Lavoro previsto dal Protocollo di intesa in modo da mettere a sistema prassi virtuose e indicazioni operative già esistenti e fare in modo che la cooperazione non sia l’eccezione ma la regola”.

Autore:

Redazione

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