Ucraina (ore 19:00): il punto sulla guerra

Il racconto di oggi della guerra russo-ucraina è stata tutto incentrato sulle atrocità di Bucha. Da una parte la conta dei cadaveri e le immagini raccapriccianti dei corpi martoriati. Dall’altra, invece, la versione di Mosca e l’accusa della messa in scena da parte di Kiev. Tutto mentre aumentano, anche oggi, in maniera più diffusa, le accuse di tortura. Un dito puntato rispetto a trattamenti inumani operati dalle forze russe. Anche, purtroppo, sui bambini.

Si sono fatti sempre più aspri i commenti. Fra questi quello del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg: “Colpire i civili è un crimine di guerra: tutti i fatti devono essere stabiliti e i responsabili puniti. Gli alleati della Nato sostengono le indagini dell’Onu e della corte penale dell’Aja”. Al monito si è unito anche il Premier Draghi che da Torino ha ribadito la più ferma condanna: “Indagini indipendenti devono fare piena luce su quanto accaduto. I crimini di guerra devono essere puniti. Il Presidente Putin, le autorità e l’esercito russo dovranno rispondere delle loro azioni“ ha detto.

Intanto, la Presidente della commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Un Paese che – ha detto von der Leyen nel suo videomessaggio – “sta conducendo una guerra crudele e spietata, anche contro la popolazione civile ucraina”, aggiungendo che “è importante mantenere la massima pressione su Putin e sul governo russo in questo momento critico”. 

Si unisce allo sgomento il Presidente ucraino. E lo fa davanti al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Spende molte atroci parole per raccontare l’orrore di Bucha e non solo e poi si fa duro. L’accusa di Zelensky alla stessa assise a cui si rivolge: la Russia “va rimossa” dal Consiglio di sicurezza, dice.

Dall’altra parte Putin continua a sostenere la tesi della falsificazione del massacro nella sobborgo di Kiev e minaccia di allentare le esportazioni alimentare. “Quest’anno, sullo sfondo della scarsità alimentare globale, dovremo essere più attenti alle consegne di cibo all’estero e monitorare in particolare le condizioni di queste esportazioni verso paesi che attuano una politica ostile nei nostri confronti”, spiega.

Intanto con le stragi prosegue il dramma dei profughi. Salgono a 7 milioni gli sfollati di guerra ucraini.

 

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it