Ancora in aumento i reati su minori nel nostro Paese. Nel 2022 sono 6.857 i casi, contro i seimila dell'anno precedente.

Reati sui minori: +27% in un anno in Italia

Ancora in aumento i reati su minori nel nostro Paese. Nel 2022 sono 6.857 i casi, contro i seimila dell’anno precedente. Una tendenza in crescita, confermata su una misurazione decennale. Rispetto al 2012, infatti, i crimini a danni di minori sono aumentati del 34%, un nuovo record negativo.

A elaborare i dati, il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale. A presentarli la Fondazione Terre des Hommes nel Dossier “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2023. Uno studio pensato per la Giornata mondiale delle bambine, del prossimo 11 ottobre.

Il documento è stato presentato a Roma, presso il Maxxi Museo delle Arti del XXI Secolo.

Il dato drammatico riguarda le violenze sessuali, aumentate del 27% in un anno. Si contano attualmente quasi mille casi, per l’89% a danno di bambine e ragazze. Nel 2022 sono state il 65% le bambine vittime di prostituzione minorile a fronte del 60% (su 77) nel 2012.

Una prevalenza di vittime di sesso femminile che è possibile notare anche in reati come maltrattamento di familiari e conviventi minori (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (76%), violenza sessuale aggravata (86%).

Amara anche la riflessione dell’Oms: a livello globale il 31% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale da parte di un uomo. 736 milioni di donne e ragazze ha avuto di questi problemi e secondo una ricerca della Banca Mondiale in 44 Paesi, meno della metà di queste ha chiesto aiuto.

All’incontro era presente anche Paolo Ferrara, Direttore Generale di Terre des Hommes. “Se vogliamo invertire la rotta – ha dichiarato Ferrara – dobbiamo costruire una risposta organica, sistemica, diffusa che affronti di petto questa situazione inaccettabile. Qualcosa in termini legislativi si è fatto, con l’introduzione del Codice Rosso, ma manca un piano di intervento di lungo periodo sulla parità di genere a scuola. Manca la volontà di introdurre, finalmente, materie come l’educazione sessuale e all’affettività, all’uso ‘etico’ dei media digitali. E i ragazzi dovranno mettersi in gioco più di tutti: se la violenza di genere riguarda tutti e tutte, il violento è sempre o quasi sempre maschio“.

(Foto da Pixabay)

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