Roma Pride

Roma Pride: cosa c’è davvero dietro la decisione di Francesco Rocca

Nell’ambito delle recenti polemiche che hanno scosso la scena politica italiana, una decisione ha attirato l’attenzione di molti. Francesco Rocca, Presidente della Regione Lazio, ha deciso di ritirare il patrocinio al Roma Pride, uno degli eventi più importanti per la comunità LGBTQ+ nella capitale. Questa mossa ha generato un acceso dibattito tra sostenitori e critici. Quali sono le ragioni che hanno portato realmente a tale decisione? Quale l’impatto sulla comunità LGBTQ+?

Il Presidente Rocca ha giustificato la sua decisione affermando che il Roma Pride è diventato un evento politico e che non si tratta più di una manifestazione per i diritti delle persone LGBTQ+. Secondo lui la manifestazione sarebbe stata strumentalizzata da alcuni gruppi per promuovere la GPA (gestazione per altri), piuttosto che concentrarsi sui temi di inclusione e uguaglianza. Inoltre, Rocca ha sostenuto che il patrocinio regionale dovrebbe essere concesso a eventi che coinvolgano l’intera comunità, senza discriminazioni o divisioni.

Secondo il Presidente della Regione Lazio il Roma Pride, la manifestazione, sarebbe solo un megafono per cercare di rendere la GPA legale o quanto meno “una pratica normale“. Ma uno dei reali motivi è legato alla polemica fatta scoppiare dall’associazione Pro-Vita: “Mentre in Parlamento il Centrodestra propone di rendere l’utero in affitto un reato universale, il Presidente Rocca concede il patrocinio al gay pride che vuole legalizzare la maternità surrogata“.

Il Presidente Rocca, oggi in diretta radio, si è nascosto dietro al fatto di essere una “persona che a Roma ha contribuito ad aprire la prima casa nazionale che accoglieva ragazzi e ragazze che venivano allontanati da casa perché non accettati dalla loro famiglia per motivi della loro identità sessuale“, facendo credere di essere davvero preoccupato per quelli che sono i diritti mancati alla comunità LGBTQ+. 

La decisione di togliere, a meno di una settimana del Roma Pride, il patrocinio della Regione ha solo l’intento di buttare ancora una volta fumo negli occhi alle persone, giustificando tale gesto come “tutela delle donne e della matarnità” quando in Italia questa pratica è già vietata dalla legge. Le pressioni di Pro-Vita sono solo un attacco omofobico e a tutta la comunità LGBTQ+ visto che il loro problema non è l’utilizzo della pratica della GPA per le coppie eterosessuali, ma solo per le coppie omosessuali.

Lo scorso 30 marzo il portavoce dei Pro-Vita dichiarò in merito alla condanna del Parlamento Europeo allo stop dell’iscrizione dei figli di famigle omogenitoriali: “A violare i diritti di quei bambini non è lo Stato che non riconosce all’anagrafe il ‘padre-bis’ o la ‘madre-bis’, ma la stessa coppia che pianifica a tavolino di privare un bambino del papà o della mamma. Perciò la retorica della ‘difesa dei diritti dei bambini’ è la prova di una ipocrisia vergognosa. I figli non si comprano. È inoltre falso che lo stop sia parte di ‘un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+“. Questa frase spiega il perché gli attacchi siano rivolti solo ed esclusivamente alle coppie omogenitoriali e a tutta la comunità LGBTQ+: non si fa mai riferimento alle coppie eterosessuali. Il grave danno viene commesso solo dagli omosessuali.

Roma Pride: le reazioni 

La scelta di Francesco Rocca è una scelta politica e non di “protezione per le donne che vengono sfruttate“. La sua è a tutti gli effetti un continuo di quello che è il pensiero dell’attuale Governo. Quello di non riconoscere diritti a coloro che pagano le tasse, mandano avanti l’economia del Paese, coloro che hanno diritto di voto e che soprattutto non fanno male a nessuno.

La prima reazione durissima è stata della stessa organizzazione del Pride:”Dopo la concessione del patrocino al Roma Pride il neo Governatore della Regione Lazio Francesco Rocca paga il debito elettorale a Pro Vita e ritira il patrocinio concesso con delle motivazioni pretestuose dato che la Regione Lazio conosceva le rivendicazioni e i contenuti politici della manifestazione“. 

Il tweet del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri conferma: “Roma Capitale ha assicurato il patrocinio. II Roma Pride è una manifestazione importante per la comunità Lgbt+ e per tutti i cittadini che combattano le discriminazioni e sostengono i diritti. Per questo Roma Capitale ha assicurato il proprio patrocinio e per questo Sabato sarò in piazza per il Pride.

 

 

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