Scarlett Johansson si scaglia contro i Golden Globe. Con lei altre star

Nuove grane per la HFPA, ovvero l’Hollywood Foreign Press Association l’organizzazione che si occupa dei Golden Globe. Questa volta contro di loro la pluripremiata Scarlett Johansson. Già a febbraio di quest’anno un articolo del Los Angeles Times aveva messo in dubbio la parzialità della giuria; la HFPA non vedeva tra i suoi membri persone di colore tra gli 87 dell’organizzazione che votavano per i premi. In più si accusavano i giurati di essere di “facile corruzione” da parte degli studi e case cinematografiche; infatti, a quanto pare, i giurati ricevono cene in ristoranti stellati, regali di ogni genere, viaggi aerei e soggiorni in alberghi di lusso per recensioni positive sui film.

Ora arriva anche l’accusa di razzismo e sessismo da parte di Scarlett Johansson che accusa l’HFPA di pratiche discriminatorie e comportamenti eticamente discutibili. Scarlett avrebbe ricordato di aver ricevuto “domande e osservazioni sessiste da parte di alcuni membri della HFPA che rasentavano le molestie sessuali“.  Nominata per cinque Golden Globe, Scarlett Johansson è tra le star e le figure del settore che invocano una riforma più radicale.

All’inizio di questa settimana l’organismo ha votato una riforma per ampliare i suoi membri da 87 a 107, l’indicazione per il reclutamento è di cercare componenti neri nella giuria e l’assunzione di consulenti per la diversità. Ma sia Scarlett Johansson che tantissimi attori di Hollywood hanno sentenziato insufficienti le iniziative adottate. 

Non solo Scarlett Johansson 

A Scarlett Johansson, nelle ultime ore, si è aggiunto anche Mark Ruffalo, co-protagonista con la Johansson nel “The Avengers” dichiarando: “Onestamente, come recente vincitore di un Golden Globe, non posso sentirmi orgoglioso o felice di essere destinatario di questo premio“.  Anche Netflix e Amazon si sono schierati a favore della protesta decidendo di boicottare il premio; questo fino a quando la HFPA non andrà oltre con i suoi piani di riforma. Dal canto suo la HFPA aveva espulso l’ex presidente Philip Berk, che in una mail ad altri membri aveva citato un articolo in cui il movimento Black Lives Matter veniva definito “un movimento di odio razzista“.

Philip Berk era stato accusato in passato per aver aggredito sessualmente l’attore Brendan Fraser ma era rimasto al suo posto dopo che un’inchiesta interna aveva determinato che le molestie erano state uno scherzo. L’episodio saltò fuori nel 2018 e Brendan Fraser tramite la rivista GQ dichiarò di essere stato aggredito sessualmente, quindici anni prima, proprio da Berk e aveva asserito che questo episodio qua dovuto alla crisi della sua carriera.

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