Scuola e Covid, Ricciardi: “Con riapertura rischio aumento contagi in classe”

Con la riapertura dell’anno scolastico, la prima dalla fine dell’emergenza Covid, fa discutere l’assenza di misure restrittive che si contrappone con l’aumento dei nuovi positivi riscontrato negli ultimi giorni. Il virus circola, anche se i dati non sono per ora preoccupanti. Nell’ultima settimana, infatti, si sono registrati 21.309 casi, in aumento del 44% rispetto alla settimana precedente.

Da oggi circa 7 milioni di studenti italiani rimettono piede in classe, dal Ministero della Salute si invita alla calma: “Evitiamo allarmismi, abbiamo gli strumenti per la tutela e in questo momento sono sufficienti”. Lo afferma, come riportato da Ansa, il Direttore Generale della programmazione del Ministero della Salute, Francesco Vaia.

L’Associazione Presidi, intanto, invita i docenti a evitare assembramenti di alunni, annunciando inoltre la distribuzione di mascherine e del gel disinfettante.

Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica, intervistato da “La Stampa”, ha commentato proprio l’andamento attuale dei contagi in relazione alle misure di sicurezza vigenti. “La riapertura delle scuole senza precauzioni – ha dichiarato Ricciardi – provocherà una salita dei contagi, così come il ritorno alla vita al chiuso per il freddo e il ritardo della campagna vaccinale“.

Il professore ha poi criticato le misure preventive dettate dal Ministero della Salute, definendole insufficienti e basate su criteri politici più che scientifici. In merito alla riapertura delle scuole Ricciardi sostiene che l’esempio da seguire è quello adottato nel Nord Europa, dove l’aria nelle classi è stata monitorata, con ventilazioni mirate.

Le mascherine, a detta di Ricciardi, non sono necessarie se si areano locali e si mantengono banchi separati, mentre andrebbero utilizzate sui mezzi di trasporto e in luoghi affollati o negli ospedali.

Sul tema vaccini, Ricciardi ha sottolineato che “chi ha fatto quattro o cinque dosi o è guarito da meno di sei mesi è protetto dalle forme gravi di Covid, ma non dall’infezione. Tutti gli altri sono a rischio, per questo serve una grande campagna vaccinale a partire da over 60 e fragili per arrivare fino ai bambini“.

(Foto da Pixabay)


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Redazione

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