Settimana corta in Italia e in Europa

In Europa e in Italia si discute con insistenza di settimana lavorativa corta, ms lavorare  dal lunedì al giovedì con lo stesso stipendio, è ancora un’ipotesi.

In Italia, ad esempio, riguarda solo due gruppi al momento Intesa e Lavazza che  stanno sperimentando questa soluzione nata anche dalla necessità di riorganizzare il lavoro durante il periodo della pandemia, tra la necessità di protezione e quella del risparmio energetico negli uffici arrivata poco dopo con l’aggressione russa in Ucraina.

Il tema riguarda il 9,4% dei lavoratori totali e il fenomeno in Europa riguarda molto di più gli autonomi (30%) che gli impiegati (4%). Il fato  italiano è tra i più alti d’Europa, superato solo dai francesi con il 10,2% e dai greci con il 12,6%. Nei paesi dell’Est come la Romania il dato precipita al 2,2%, in Bulgaria allo 0,7%. In Italia il Governo sembra aver già accennato un’apertura sull’argomento anche se di recente il dibattito si è concentrato con più insistenza sul taglio del cuneo fiscale nel decreto lavoro: “Sono disposto a riflettere partendo dalla realtà – diceva a febbraio il Ministro  delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – Tutto va messo in sintonia con una saggia politica industriale con l’obiettivo di aumentare produttivita’ e occupazione“.

I Sindacati fanno della settimana di 4 giorni un cavallo di battaglia ed anche gli industriali stanno riflettendo sulla possibile ipotesi : “Siamo dispostissimi a sederci e a ragionare, ma non in maniera ideologica, o vanno in crisi l’occupabilita’ e l’occupazione in Italia” – ha commentato il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

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Redazione

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