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Sgarbi rischia un processo per evasione

Il critico d’arte e sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi, rischia di finire a processo per evasione. La notizia arriva nel perimetro dell’indagine che lo vede protagonista, condotta dalla Procura di Roma. Si indaga su reati fiscali in relazione all’acquisto, nel corso di un’asta, di un dipinto.

Per il critico d’arte è stato chiesto dai magistrati il rinvio a giudizio. Il gip è ora chiamato a fissare la data dell’udienza, in cui si parlerà di quanto contestato a Sgarbi. Il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte è quanto contestato a Sgarbi, che avrebbe debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715mila euro.

Il sottosegretario alla Cultura ha commentato l’accaduto: “Verrà dagli avvocati motivato attraverso la contraddizione profonda di un magistrato che pensa che io, che contemporaneamente compravo opere d’arte per me dovessi usare la mia fidanzata per un quadro che invece era suo, è stato regalato a lei. Mi pare legittimo regalare le cose. Ormai siamo nello stato talmente privo di principi che si ritiene che se uno compra un quadro deve essere per forza una persona che lo vuole. E invece può essere un dono, ed è stato un dono. È una cosa che non ha nessun significato, totalmente insensata“.

L’accusa afferma che Sgarbi nell’acquisto del dipinto fece figurare la compagna come l’acquirente, con i soldi di una terza persona. L’intento, secondo l’accusa sarebbe stato di quello evitare eventuali aggressioni da parte del Fisco sull’opera acqustata.

(Foto dal Web)

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