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Sugar Tax: cos’è e cosa comporta alle imprese?

Si chiama Sugar Tax, ovvero tassa sullo zuccherro, ma è un provvedimento destinato solo alla bibite analcoliche zuccherrate. La Sugar Tax è un’imposta correttiva, simile ad altre esistenti in Europa, come la Chips tax in Ungheria, o l’imposta inglese tarata sulla concentrazione di zucchero sulle bevande, che si applica nella misura di:

  • 10 euro per ettolitro nel caso di prodotti finiti
  • 0,25 euro per kg nel caso di prodotti predisposti a essere utilizzati previa diluizione

L’imposta colpisce le “bevande edulcorate“, definite come prodotti finiti e prodotti predisposti per essere utilizzati come tali previa diluizione, rientranti nelle voci NC 2009 e 2202 della nomenclatura combinata dell’Unione europea, condizionati per la vendita, destinati al consumo alimentare umano, ottenuti con l’aggiunta di edulcoranti e aventi un titolo alcolometrico inferiore o uguale a 1,2 % in volume. Con “edulcorante” si intende qualsiasi sostanza, di origine naturale o sintetica, in grado di conferire sapore dolce alle bevande.

Ora dopo quattro anni di rinvii, salvo sorprese dell’ultimo minuto, la sugar tax entrerà in vigore il prossimo 1 luglio cioè giusto giusto per l’estate. La previsione è contenuta nell‘emendamento governativo al decreto Superbonus e contrasta con quanto si legge nella relazione tecnica dello stesso, che invece parla di un nuovo rinvio dell’entrata in vigore dell’imposta. Imprese e sindacati però sono già sul piede di guerra contro la Sugar tax che come detto dovrebbe entrare in vigore il prossimo primo luglio, anche se dimezzata, per poi andare a pieno rigime dal primo luglio 2026. 

Chiediamo con fiducia al Governo di continuare a lavorare per individuare soluzioni utili al rinvio di misure puramente ideologiche dannose per il Paese perché aumentano l’inflazione, penalizzano i cittadini e affossano le imprese nel picco di produzione in vista della stagione estiva“, ha detto Giangiacomo Pierini, Presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia. “Perché aumentare del 14% la fiscalità su litro di prodotto a imprese e cittadini, in un momento in cui i tassi di interesse sui mutui sono ancora alti e l’economia e la crescita sono incerte. Vanno evitati gli effetti della tassa su tutti gli anelli della Filiera, stimati da Nomisma in una contrazione delle vendite (-16%), degli investimenti (-46 mln), degli acquisti di materia prima (-400 mln), oltre ai rischi occupazionali conseguenti (-5 mila posti di lavoro)” ha ancora dichiarato Giangiacomo Pierini.

La relazione tecnica indica un rinvio anche della Sugar tax, oltre che della Plastic tax, a luglio 2026: rinvio che evidentemente era ritenuto necessario. Cancelliamo una tassa inutile e dannosa, che anche dove formulata meglio di così non ha prodotto gli effetti sulla salute per cui è stata pensata” ha concluso il Presidente di Assobibe.

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