Ancora una manifestazione a Tunisi, davanti il Teatro Conunale, contro le ulteriori misure eccezionali disposte dal Presidente tunisino Kais Saied il 22 settembre scorso. Si è trattato di un gruppo autodefinitosi “cittadini contro il colpo di Stato” che già sabato scorso aveva radunato nello stesso luogo mezzo migliaio di persone.
Oggi i manifestanti erano circa il doppio, molti dei quali hanno sfilato con in mano una copia della Costituzione e la bandiera nazionale. Hanno vivacemente protestato contro le nuove misure del Presidente Saied, che rafforzano i poteri della Presidenza a scapito del Governo e del Parlamento.
I manifestanti scandivano i soliti slogan ostili al Presidente, chiedendone la destituzione e domandando invece il mantenimento in vigore della Costituzione, che a loro modo di vedere è stata “sospesa” da Saied.
Anche se senza bandiere di partito la manifestazione odierna, secondo gli osservatori, ha visto la presenza di molti aderenti al partito islamista Al Karama e dell’islamico Ennhadha, il più colpito dalle decisioni di Saied di sospendere i lavori del Parlamento, essendo la prima forza politica in aula. Ennhadha sta vivendo una crisi politica interna che ha portato oltre 100, tra dirigenti e membri storici, a dare le proprie dimissioni per divergenze sulla linea direttiva del partito.
Lunedì scorso da Sidi Bouzid il presidente Saied in un discorso aveva definito “una messa in scena” la manifestazione di sabato scorso a Tunisi contro di lui. Ieri, sempre davanti al Teatro Municipale, ha manifestato invece uno sparuto gruppo di sostenitori del presidente, alcuni dei quali hanno bruciato esemplari della Costituzione del 2014, da loro definita come la “Costituzione di Ennhadha”