Kiev

Ucraina, più di 6 milioni di famiglie senza elettricità

“Stasera i blackout continuano nella maggior parte delle regioni e a Kiev. Più di sei milioni di famiglie in totale”, sono state colpite. A dichiararlo, a due giorni dai massicci attacchi russi contro il Paese, è stato il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo intervento quotidiano.

Secondo le autorità ucraine, circa il 50% di Kiev è senza elettricità a seguito degli attacchi della Russia alle infrastrutture critiche che hanno portato a interruzioni di corrente diffuse. L’amministrazione militare della capitale ucraina ha dichiarato su Telegram che la rete idrica è stata completamente ripristinata e che le squadre di emergenza stanno lavorando rapidamente far funzionare i sistemi di riscaldamento in città.

Il Sindaco di Kiev Vitali Klitschko ha chiesto ai residenti in grado di farlo di lasciare provvisoriamente la città a causa dei blackout di energia elettrica, riscaldamento e acqua. “Se avete una casa fuori città o amici o conoscenti con case con stufe, riscaldate e rifornimento autonomo di acqua, non è una cattiva idea quella di trasferirvi lì per un poco”, ha affermato. Le autorità locali non stanno considerando l’idea di evacuare i residenti dalla città, ma solo di trasferire parte dei residenti negli orfanotrofi e nelle case di riposo fuori città.

GB: riservitisti russi, “perdite particolarmente pesanti”

“I riservisti russi mobilitati probabilmente hanno subito perdite particolarmente pesanti dopo aver dovuto scavare trincee sotto il fuoco dell’artiglieria intorno alla città di Svatove, nell’oblast di Luhansk. Nella regione di Donetsk, i riservisti sono morti in gran numero durante gli assalti frontali contro linee di difesa ucraine ben attrezzate intorno a Bakhmut”. Lo afferma il rapporto pubblicato su Twitter dal ministero della Difesa britannico.

L’agenzia di intelligence ha aggiunto che due mesi dopo che il Presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale”, la situazione con i mobilitati “è spesso caratterizzata da confusione sui motivi della coscrizione, l’addestramento ed equipaggiamento personale sono inadeguati, e le missioni di combattimento sono estenuanti”.

“La maggior parte dei riservisti mobilitati ha già prestato servizio in precedenza, e numerosi esempi indicano che, molto probabilmente, non c’è stata un’adeguata revisione dello stato medico dei riservisti, molti dei quali sono costretti a prestare servizio con gravi malattie croniche“, scrive l’intelligence sottolineando che il Cremlino è “probabilmente preoccupato” per il fatto che sempre più famiglie dei riservisti siano disposte a rischiare l’arresto protestando contro le condizioni in cui prestano servizio i loro parenti.

(foto di Pixabay)

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