Da quanto riporta Le Figaro, citando un documento pubblicato dall’organizzazione con sede a Parigi, Venezia, patrimonio mondiale dell’umanità dal 1987, potrebbe essere inserita dall’Unesco nella lista dei siti in pericolo.
Gli esperti Unesco raccomandano spratutto una maggiore attenzione alla gestione del turismo di massa, lo sviluppo urbano, le imbarcazioni a motore e i problemi ambientali della laguna. Già nel 2021 gli esperti dell’Unesco avevano proposto di dichiarare la città lagunare in pericolo, cosa che l’Italia riuscì ad evitare vietando l’ingresso delle grandi navi da crociera nel bacino e nel canale di San Marco o nel canale della Giudecca.
L’Unesco riconosce il lavoro fatto dall’Italia ma gli esperti sostengono che devono essere fatti ancora “progressi significativi, in particolare per rendere il Mose totalmente operativo. Più in generale, occorre una strategia a lungo termine per evitare cambiamenti irreversibili e la perdita dell’autenticità storica”.
L’Unesco non prevede, almeno per ora, di ritirare Venezia dalla lista dei 900 siti del patrimonio culturale mondiale: l’inserimento di un bene nella lista dei siti a rischio dovrebbe essere uno stimolo ad agire.
Il comitato che voterà sulla raccomandazione si riunirà a Riyadh, in Arabia Saudita, dal 10 al 25 settembre prossimi. Secono Le Figaro, il caso di Venezia, che ha ospitato la celebrazione del 30esimo anniversario della Convenzione sul patrimonio mondiale nel 2002, dovrebbe creare “un’ondata di choc”, volta a sollecitare le autorità ad agire, è la speranza che nutrono nella sede dell’Unesco.
In una nota del Comune di Venezia si legge: “In merito alla raccomandazione di Unesco di aggiungere Venezia nella lista dei siti del patrimonio mondiale ritenuti in pericolo, Ca’ Farsetti fa sapere che leggerà con attenzione la proposta di decisione pubblicata oggi dal Centro per il Comitato per il Patrimonio mondiale dell’Unesco e si confronterà con il Governo, che è lo Stato Parte con il quale l’Unesco si relaziona”.