La città di Venezia si avvia verso l’utilizzo di droni e altri mezzi a pilotaggio remoto per sperimentare sistemi di ‘Urban Delivery‘ e ‘Urban Air Mobility‘, in grado di facilitare i collegamenti nel delicato tessuto lagunare, caratterizzato anche da molte isole.
Siglato un protocollo tra l’ENAC e il Comune di Venezia
A questo tende un protocollo siglato tra la Giunta Comunale di Venezia e l’ENAC , l’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile. In particolare, il protocollo di Intesa sancisce la collaborazione tra l’Enac e la Città di Venezia “per promuovere l’utilizzo di sistemi intelligenti di Urban delivery con droni per individuare le condizioni operative utili alla definizione da parte dell’Enac di uno schema di regolamentazione, condiviso con il Comune, che consideri il fragile equilibrio del territorio lagunare e che tuteli il patrimonio storico-culturale e ambientale della Città”. (ANSA) ”
“La tecnologia ha reso possibili molte applicazioni per i droni”
L’Assessore all’Ambiente del Comune di Venezia, Massimiliano De Martin spiega, “È un territorio nuovo che stiamo esplorando e la tecnologia ha reso possibili già molte applicazioni per questo tipo di velivolo.
Continua l’Assessore” Basti pensare al portare una sacca di sangue sul luogo di un incidente, un attrezzo per una particolare manutenzione senza dover muovere una barca, verificare un danno”.
,” E in futuro anche l’urban mobility, con aerotaxi.” Prosegue, De Martin.”Già quattro anni fa, la società partecipata del Comune, Ames Spa, aveva avviato una sperimentazione per la consegna di medicinali attraverso droni, in modo da raggiungere tutti i luoghi della laguna in caso di calamità. Per tutto questo c’è bisogno di formare persone, scrivere regolamenti, deve essere tutelata la privacy e quindi vanno circoscritte le zone di possibile sorvolo e tante altre cose”.