Via Crucis e polemiche: il Papa le ignora

Erano oltre 10 mila le  persone che hanno assistito ieri sera alla Via Crucis con Papa Francesco al Colosseo, tornata accessibile ai fedeli dopo i due anni di restrizioni dovute al Covid.

Da prima  dell’inizio della celebrazione, il Pontefice  ha lanciato una preghiera via Twitter: “Signore, converti al tuo cuore i nostri cuori ribelli, perché impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perché gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perché dove c’è l’odio fiorisca la concordia“.

Ls Via Crucis che ha vissuto il suo momento clou proprio quando un’infermiera ucraina, e una specializzanda russa, hanno portato insieme la croce alla XIII stazione, quella che ricorda la morte di Gesù sulla croce.

La Santa Sede, nonostante le polemiche che hanno preceduto la celebrazione, ha confermato il programma anche se la scelta di Francesco era stata definita inopportuna – a guerra ancora in corso – sia da parte dell’ambasciata ucraina nella Santa Sede, sia dalla Chiesa cattolica di Kiev.

Per protestare i media cattolici ucraini non hanno trasmesso la Via crucis e emittenti come Live TV della Chiesa greco-cattolica ucraina, la rivista cattolica CREDO, Radio Maria e EWTN hanno rifiutato di mandare in onda la celebrazione, si legge sul sito del Servizio di Informazione Religiosa Ucraina (Risu), affiliata alla Chiesa greco-cattolica. Stessa scelta hanno fatto i canali televisvi nazionali.

Un comportamento questo ultimo,  da parte dei media ucraini, indiscutibilmente  emotivamente comprensibile,  ma socialmente e da un punto di vista religioso e anche diplomatico  inaccettabile per  coloro che si battono per la pace, siano essi russi che ucraini.

(foto di Adnkronos)

Autore:

Redazione

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