Luana D’Orazio: il quadro elettrico sembrerebbe manomesso

Sembrerebbe che ci sia stata una manomissione al quadro elettrico che avrebbe consentito il funzionamento dell’orditoio anche senza la saracinesca di protezione al macchinario nel quale è stata trascinata Luana D’Orazio, la giovane che ha perso la vita nell’incidente del 3 maggio in un’azienda tessile di Montemurlo, in provincia di Prato.

La perizia avrebbe rilevato anche una modifica che avrebbe consentito il funzionamento in automatico. Sembrerebbe che in particolare il pulsante di avvio, che a saracinesca alzata dovrebbe essere inattivo, avrebbe funzionato lo stesso.

E’ quanto trapela dai primi risultati degli accertamenti tecnici svolti sui due macchinari presenti nell’azienda “Orditura Luana” dove lavorava Luana D’Orazio, condotta dal perito incarico dalla Procura, che sta per consegnare la consulenza al procuratore Giuseppe Nicolosi. La perizia è stata condotta sugli orditoi di fabbricazione tedesca Karl Mayer TexilmachineFabrik Gmbh.

Ieri sono stati interrogati negli uffici della procura di Prato i coniugi Luana Coppini e Daniele Faggi, sentiti rispettivamente come titolare e come gestore di fatto dell’orditura dove è avvenuto l’incidente mortale. Entrambi sono indagati per omicidio colposo e omissione di tutele antinfortunistiche. Indagato per gli stessi reati anche il tecnico manutentore, Mario Cusimano.

Luana Coppini avrebbe risposto alle domande degli inquirenti, mentre il marito si è avvalso della facoltà di non rispondere.

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