World press Photo: dal 10 marzo la mostra dei migliori scatti giornalistici

Domani si aprire la mostra a  Forte di Bard, in Valle d’Aosta, “World Press Photo” la mostra fotografica dei vincitori del premio World Press Photo 2020. 140 scatti tra i più rappresentativi del 2019divisi in otto diverse categorie: Contemporary issues, Environment, General news, Long Term Projects, Spot news, Nature, Portraits, Sport e Spot news.

Lee-Ann Olwage for NPR, 2020 Photo Contest, Portraits, Singles, 2nd Prize

Le fotografie sono state scelte da una giuria di esperti internazionali che ha esaminato i lavori di 4.282 fotografi, provenienti da 125 paesi per un totale di 73.996 immagini. Sono arrivati in finale 44 fotografi, provenienti da 24 paesi, tra cui sei italiani; Fabio Bucciarelli, secondo premio nella sezione “General news, storie”, Lorenzo Tugnoli primo nella sezione “Contemporary issues, storie”; Nicolò Filippo Rosso terzo nella sezione “Contemporary issues, storie”; Luca Locatelli, primo nella sezione “Ambiente, storie”; Alessio Mamo secondo in “General news” e Daniele Volpe, primo per la categoria “Progetti a lungo termine”” ha spiegato l’organizzazione.

Sarà in mostra anche lo scatto vincitore della “foto dell’anno“, quello del giapponese  Yasuyoshi Chiba con la sua opera “Straight Voice”; il presidente della giuria Lekgetho Makola ha cosi parlato della foto di Chiba: “Lo scatto ritrae un giovane che, illuminato dai telefoni cellulari dei suoi compagni, recita poesie nel corso di una manifestazione di protesta che reclama un governo democratico per il Sudan, durante un blackout a Khartum, il 19 giugno 2019. Soprattutto in un tempo in cui c’è molta violenza e molti conflitti, è importante un’immagine che possa ispirare le persone. E qui vediamo questo giovane che non sta sparando, non lancia sassi, ma recita una poesia. Esprime un senso profondo di speranza.”

World Press Photo of the Year: Yasuyoshi Chiba Agence France Presse

 

Il Presidente Vito Cramarossa spiega il World Press Photo

Quest’anno, più che mai, il nostro lavoro è messo a dura prova dalla situazione legata alla pandemia; da un punto di vista sia organizzativo sia economico, come d’altronde quello di tutte le aziende creative che lavorano nell’ambito della cultura e degli eventi.  A tal proposito, ci impegneremo per tutelare i visitatori della mostra. Ritengo che mai, come in questo momento, la cultura necessiti del sostegno da parte delle istituzioni e dei partner privati.  In Piemonte la Camera di Commercio di Torino ci è stata sempre vicino comprendendo il valore della mostra e ospitandoci nella Ex Borsa Valori; così come il Comune di Torino ci ha concesso negli anni alcuni spazi per comunicare la mostra e il primo anno ospitandoci al Mastio della Cittadella. Oggi, ancor più di ieri, politiche culturali lungimiranti e una forte sinergia pubblico-privato potranno permetterci di sostenere, programmare e garantire la presenza di una mostra internazionale la cui presenza non è del tutto scontata, ma soprattutto di rilanciare tutto il comparto culturale piemontese.

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