Alexander Wang: diverse testimonianze lo accusano di molestie

Parte dai social, con una serie di testimonianze per la maggior parte anonime, l’accusa diretta allo stilista Alexander Wang di essere un predatore sessuale e un molestatore. Sono diversi i post condivisi da alcuni account Instagram legati al mondo della moda che hanno riportato le storie di presunte vittime.

Accuse

L’unica presunta vittima a metterci la faccia, è stato il modello Owen Mooney, che ha raccontato la sua testimonianza in un video TikTok: “Era una sera del 2017, in un club molto affollato di New York. A un certo punto sono rimasto da solo e non ci si poteva muovere da quanta gente c’era, e ho sentito che qualcuno mi stava toccando la gamba su su fino al ‘pacco’. Mi giro per vedere chi è e vedo questo stilista famosissimo. Non ci potevo credere, sono rimasto basito”.

In questa clip Mooney non aveva fatto il nome di Wang. Ma è poi saltato fuori rapidamente nei commenti dove riportavano storie analoghe alla sua, e il modello non ha potuto che confermare in un secondo video: “Questo commento mi ha proprio sorpreso, perché ci ha beccato in pieno. Se è vero che Alexander Wang è un predatore sessuale, e ha fatto del male a così tanti, è giusto che la gente lo sappia”.

Fra le accuse anonime e non verificate, pubblicate da un account molto seguito sulla scena della moda newyorkese, ci sono diversi racconti di comportamenti inappropriati e molestie di vario genere. In un caso lo stilista avrebbe anche “corretto” il drink di una persona con dell’Mdma e in un altro avrebbe costretto un modello a una notte con lui.

A mostrare appoggio alle presunte vittime, anche l’associazione The Model Alliance che si batte per la tutela di modelle e modelli, dichiarando su Twitter: “È tempo che si faccia luce su queste accuse”.

La risposta di Alexander Wang

Affermazioni grottescamente false“, ha replicato il 36enne designer, nato a San Francisco da genitori taiwanesi, e considerato tra gli eredi di Calvin Klein, Donna Karan e Ralph Lauren nel fashion system newyorchese. “Negli ultimi giorni ho ricevuto una serie di accuse infondate che i social media hanno erroneamente amplificato, citando fonti segrete e/o anonime con zero prove o verifiche dei fatti”.

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