Amadeo Peter Giannini: una personalità non adeguatamente ricordata

È passata sotto silenzio una importante ricorrenza per il mondo finanziario, e non solo: 150 anni fa, il 6 maggio 1870 nasceva Amadeo Peter Giannini a San Jose in California, da emigrati liguri.

Mi è venuto alla memoria questo evento leggendo recentemente ciò che la stampa ha riportato circa la costituzione del ‘‘Consiglio per il capitalismo inclusivo, sotto la spinta del Vaticano’’.

Il Consiglio raccoglie società con una capitalizzazione totale di oltre 2 trilioni di dollari e più di 200 milioni di lavoratori. Tra queste la Bank of American, il più grande istituto al mondo che è la diretta discendenza della Bank of Italy, creata da Giannini agli inizi del secolo scorso.

Giannini, per ciò che ha realizzato e per come lo ha realizzato, meriterebbe attenzione da parte del Paese. E’interessante, per capire chi è stato Giannini, riprendere alcuni passi del libro scritto da Guido Crapanzano, con i contributi storici di Roberto Fiorentini.

‘‘Amadeo Peter Giannini creò nel 1904, in un bar di San Francisco, quella che sarebbe diventata la più grande banca del mondo’’. Interessante l’origine dell’avventura Giannini. ‘‘La Bank of ltaly, dopo soli sei giorni dal terremoto di San Francisco, la mattina di martedì 24 aprile 1906, riaprì i battenti. La sede di fortuna fu la casa, seppure danneggiata, del fratello medico, nella centrale Van Ness Street, sul cui ingresso appose un’insegna bruciacchiata della Bank of ltaly, che era riuscito a recuperare. Mise bene in vista anche un grande cartello che recava l’emblematica scritta: ‘Prestiti come prima, più di prima’. La sede provvisoria venne letteralmente presa d’assalto da una folla di sinistrati bisognosi di tutto che ritiravano i depositi o chiedevano prestiti. Ogni mattina Giannini arrivava da Seven Oaks con cinquemila dollari in monete d’oro, che distribuiva a chiunque li chiedesse, senza domande, solo annotando su un registro nomi e cifre. Dopo due giorni di assalto lasciò la gestione della sede provvisoria ai soci. Accompagnato da Pop e da due impiegati, Amadeo Peter Giannini si avventurò nelle strade di North Hill spingendo un carrettino con sopra una piccola cassa zeppa di monete e banconote. Il giorno dopo si trasferì con il carrettino sul molo di Washington e nei giorni successivi decise di spingersi in altri quartieri, nelle zone più devastate di San Francisco e tra gli accampamenti di tende, offrendo prestiti senza interesse e riempiendosi le tasche con foglietti firmati da immigrati di ogni nazionalità, talvolta controfirmati con una croce.’’

Questo fu l’inizio della rivoluzione del mondo del credito, con i prestiti diffusi tra operai ed emigranti ‘‘Abbracciò l’idea che fosse possibile una finanza etica, combatté l’usura e il mondo della finanza senza scrupoli. Era solito dire: “Un banchiere dovrebbe considerare se stesso un servo del popolo, un servo della comunità”. Senza di lui non avrebbero mai visto la luce la Bank of America, il Golden Gate, il piano Marshall e molti capolavori di Hollywood. Fu infatti amico e sostenitore di Charlie Chaplin, Walt Disney e Frank Capra, che lo immortalò nel personaggio di George Bailey de La vita è meravigliosa.’’

Esempio mirabile di coraggio, intraprendenza, creatività, determinazione, eticità che, come scrive Roberto Fiorentini nella prefazione del libro di Crapanzani, ‘‘con la sua opera ha inciso in modo significativo nella storia degli Stati Uniti e del mondo’’. Credo che un’adeguata celebrazione sarebbe appropriata per ricordare a tutti noi la figura di questo grande figlio di italiani.

Mi spingo a dire, dopo avere meditato sulla sua storia, che un film o una serie televisiva, sarebbe quanto mai giusta ed educativa.

 

 

 

 

 

 

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