“Associazione Città aperta”, laboratorio permanente di ricerca, sviluppo e valorizzazione dei territori

Associazione Città aperta”: sebbene si tratti di un diverso modo di fare cultura, il nome evoca quello di una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano, firmata Roberto Rossellini.

L’iniziativa, che è stata ideata e fortemente voluta da Giorgio Santelli, giornalista e volto caro ai telespettatori notturni e mattinieri di Rai News24, dalla giornalista Beatrice Curci, Caporedattrice di stradenuove.net , unitamente a vari imprenditori ed ex top manager di Enti pubblici e privati, verrà presentata oggi dai propri fondatori durante una conferenza stampa a cui hanno preso  parte  il Presidente della nuova associazione, Giuliano Palozzo, ex alto ufficiale dell’Arma dei Carabinieri, il manager Alberto Pecorelli in qualità di Vice Presidente e il Sindaco di Orvieto Roberta Tardani, città capofila di 20 comuni nei quali la densità di bellezze storiche, artistiche, ambientali è, a dir poco, unica e straordinaria. 

Un territorio, quello orvietano, in cui l’arte, la storia e la cultura sono di casa, dove  l’ambiente è ancora preservato, dove ci sono attività  agroalimentari  d’eccellenza, in particolare dell’olio e del vino. Parliamo di Comuni che, storicamente, fanno parte della culla della civiltà etrusca di cui, ai piedi della rupe, esistono testimonianze uniche al mondo, primo fra tutti  lo scavo archeologico del Fanum Voltumnae, il più importante sito e santuario federale di tutta l’antica lega delle dodici città Etrusche.

L’Associazione “Città aperta” ha, coraggiosamente, iniziato la propria attività  durante la fase più critica della pandemia, concentrando lo sforzo maggiore nella realizzazione di progetti di riqualificazione e di riutilizzo dei centri urbani, di ipotesi di un ventaglio ricchissimo di eventi culturali, di proposte progettuali legate allo sviluppo del turismo ecosostenibile.

Il must dell’associazione è anche quello di fare squadra con le Istituzioni, con le imprese locali, quelle nazionali e quelle  internazionali, ma anche con il mondo associativo, per creare opportunità di rilancio delle aree interne primariamente del territorio orvietano e in proiezione di quello nazionale, divenendo un laboratorio di proposte economiche e culturali di altissimo profilo.

Durante l’epoca della pandemia, Orvieto e il suo  territorio, crocevia strategico per posizione geografica, hanno dimostrato di saper continuare a vivere, di voler perseverare nel lavoro e nel  produrre, sostenendo e sviluppando la propria economia. Un territorio che è esempio di come sia stato possibile reagire alla crisi, cambiare il lavoro, modificare le esigenze, utilizzare le più avanzate infrastrutture digitali permettendo a chi vive nel territorio di continuare a lavorare nel mondo. 

Un  territorio che grazie alle proprie risorse, è di forte richiamo per studenti provenienti da continenti lontani, come l’America e la Cina: insomma, un luogo ideale per crescere, accrescersi, vivere, studiare e lavorare. A questo proposito, il Presidente  Palozzo ha affermato: “Vorremmo essere per questo territorio quello che è stata l’Associazione Civita per quella realtà, a due passi da noi, ma con la differenza che qui, oltre al “monumento”, al valore  storico e artistico, abbiamo anche da offrire un luogo dove vivere, realizzare eventi, crescere, lavorare e creare business”.

Il Presidente ha sottolineato che l’Associazione ha già in via di pianificazione due importanti eventi: un confronto pubblico sulla riqualificazione urbana con la presenza di architetti di fama internazionale e un seminario d’alto livello con la partecipazione dei vertici del Governo per discutere del  significato e del valore che le aree interne rivestono per il rilancio delle zone del Centro Italia.

“Ci piacerebbe anche – conclude Palozzo  – creare una struttura permanente di confronto tra le diverse associazioni del territorio, facendo sinergia sulla definizione di proposte culturali e con i protagonisti economico/istituzionali per elaborare proposte comuni”.

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