Biennale di Venezia Russia

Biennale di Venezia: “nessuno osi avvicinarsi alla Russia”

Era il 27 febbraio quando sull’account ufficiale del padiglione Russia della Biennale di Venezia compariva un post chiaro, ovvero le dimissioni del curatore Raimundas Malašauskas e degli artisti Kirill Savchenkov e Alexandra Sukhareva che avrebbero dovuto parteciapre. “Il Padiglione russo è una casa per artisti, arte e creativi. Abbiamo lavorato a stretto contatto con gli artisti e il curatore dal primo giorno di questo progetto e abbiamo aspettato le loro decisioni indipendenti, che rispettiamo e sosteniamo sopra ogni cosa. Kirill Savchenkov, Alexandra Sukhareva e Raimundas Malašauskas hanno appena annunciato che non faranno parte del progetto del Padiglione russo alla 59esima Biennale di Venezia e di conseguenza il Padiglione russo rimarrà chiuso”.

Ora, a Biennale di Venezia iniziata, il padiglione russo viene completamente evitato. Tutti i padiglioni in questi giorni sono pieni, alcuni con file di anche un quarto d’ora. Ma nessuno si avvicina alla Russia. Tutti passano lontano e se per caso qualcuno rischia di essere immortalato in qualche scatto, fa immediatamente dietrofront. 

Il padiglione russo alla Biennale di Venezia si trova tra il padiglione del Giappone e quello del Venezuela ma di tutte le persone, addetti ai lavori, presenti in questi giorni di pre apertura nessuno passa vicino. Il mondo dell’arte, quando è arrivata la comunicazione del curatore e degli artisti, si era subito schierato in maniera quasi unanime a sostegno della decisione. Ma, forse, in questi giorni ci si aspettava sempre dal mondo dell’arte un gesto simbolico. Perchè ricordiamo che l’arte deve aiutare e non essere indifferenti.

Le uniche persone che possiamo trovare vicino al padiglione sono gli agenti della Polizia di Stato che piantonano l’infrastruttura  dalle 10, orario di apertura, fino alle 20 quando i Giardini della Biennale vengono chiusi.

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