Boris Pasternak: Google omaggia lo scrittore russo

Oggi Google ha voluto omaggiare, dedicandogli il doodle, Boris Pasternak, poeta e scrittore russo. La sua opera più celebre è Il dottor Zivago, il romanzo gli valse il premio Nobel per la Letteratura nel 1958, che Pasternak fu costretto a rifiutare per motivi politici e per le forti pressioni da parte del Governo sovietico.

Chi era Boris Pasternak?

Nato in famiglia ebraica laica ben agiata, trascorse l’infanzia in un ambiente intellettuale ed artistico. Suo padre è un artista e professore alla Scuola moscovita di pittura, mentre sua madre è una pianista. Pasternak ha incontrato molte personalità di spicco, musicisti, artisti e scrittori, tra cui anche Lev Tolstoj, per il quale suo padre ha illustrato i libri.

In Autobiografia e nuovi versi, Pasternak fornisce una descrizione memorabile e commovente della Mosca della sua infanzia: “Alla fine del secolo Mosca conservava ancora la sua vecchia fisionomia di angolo remoto, tanto pittoresco da sembrare favoloso, con le caratteristiche leggendarie di una terza Roma e di una capitale dell’epoca eroica, nella magnificenza delle sue stupende, innumerevoli chiese”.

Terminati gli studi al liceo tedesco di Mosca nel 1908, si iscrive alla facoltà di filosofia all’università della città. Durante il semestre all’Università di Marburgo, la Philipps-Universität, nell’estate del 1912 e dopo i viaggi in Svizzera ed in Italia, Pasternak decide di dedicarsi alla poesia.

Il Premio Nobel

Come detto in precedenza, il suo romanzo più noto è Il dottor Zivago, da molti considerato il simbolo della testimonianza della drammatica realtà sovietica. Nel 1958 Il dottor Zivago fruttò a Pasternak l’assegnazione del Premio Nobel per la Letteratura. Proprio quel premio svedese scatenò una vicenda singolare.

Il regolamento dell’Accademia di Stoccolma, prevede che per ottenere il riconoscimento l’opera deve essere stata pubblicata nella lingua materna dell’autore. Cosa che, per il romanzo di Boris Pasternak, non era presente.

Quindi, pochi giorni prima che l’assegnazione sarebbe stata pubblica, un gruppo di agenti della Cia e dell’intelligence britannica riuscì a intercettare la presenza di un manoscritto in lingua russa a bordo di un aereo in volo verso Malta. Obbligarono così l’aereo a deviare, per entrare in possesso del manoscritto. Hanno fotografato pagina per pagina per poi pubblicarlo su carta con intestazione russa e con le tecniche tipografiche tipiche delle edizioni russe.

Ma lo sforzo fu vano. Alcuni giorni dopo, in seguito alle minacce e avvertimenti di espulsione dalla Russia e la confisca delle sue proprietà, da parte del Kgb, lo scrittore comunicò all’organizzazione del Nobel la sua rinuncia per motivi di ostilità del suo Paese.

Il romanzo fu pubblicato legalmente in Russia solo nel 1988, nel periodo di riforma dell’Unione Sovietica promosso da Gorbacev. Nel 1989 il figlio dell’autore, Evgenij, si recò in Svezia per ritirare il premio Nobel vinto al padre 31 anni prima.

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