composizione negoziata

Composizione negoziata, un istituto che ha riscosso finora pochi consensi

Stenta a decollare la composizione negoziata in Italia. Sono, infatti, ormai trascorsi più di 5 mesi dal debutto ufficiale nel nostro Paese di questo nuovo istituto giuridico, introdotto nell’ambito del Codice della Crisi d’Impresa e, secondo i dati raccolti da Unioncamere, a metà di questo mese, erano soltanto 167 le istanze di composizione negoziata presentate nelle diverse Regioni. Quasi il 51% delle istanze, poi, risulta concentrato in 4 Regioni, Lombardia, Lazio, Emilia- Romagna e Toscana, mentre nessuna istanza viene segnalata nelle due Province Autonome di Trento e Bolzano, nel Molise e nella Valle d’Aosta.

Va anche ricordato che il sistema della composizione negoziata prevede la formazione di elenchi regionali, a cui iscrivere le diverse categorie di esperti, commercialisti, avvocati, dirigenti di impresa e consulenti del lavoro, con le competenze necessarie ad accompagnare e ad assistere gli imprenditori nelle diverse fasi della nuova procedura. Attualmente il numero complessivo degli esperti iscritti è di poco inferiore alle 1800 unità.

C’è, quindi da chiedersi come mai, nonostante questo apparato schierato in campo, la nuova procedura ha registrato una partenza al rallentatore, con una media settimanale di solo 8 istanze presentate, che stride con le previsioni a suo tempo formulate per livelli numerici ben più significativi e in grado di intercettare in modo consistente una fetta cospicua della quota di fallimenti (5mila unità nel biennio 2020/21, secondo i dati della Banca d’Italia).

Tra le ragioni all’origine di questo trend, decisamente insoddisfacente, si può, certamente, annoverare l’incertezza che grava sull’avvio in forma completa dello stesso Codice della Crisi d’Impresa, ricordando che uno degli strumenti più innovativi in esso previsti, le misure di allerta, in realtà, entreranno in vigore solo dall’inizio del 2024.

Una seconda ragione che giustifica, almeno in parte, la scarsa diffusione di questo nuovo istituto giuridico è la mancanza di familiarità degli imprenditori con la nuova procedura; un elemento di freno, a cui si sta pensando di porre rimedio da parte del Ministro di Grazia e Giustizia, con l’avvio di una campagna promozionale di sensibilizzazione, che ne favorisca la conoscenza e diminuisca il timore reverenziale di quanti ricorrono all’autodiagnosi della situazione di difficoltà imprenditoriale da espletare in via telematica.

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it