COVID VOLTO CON MASCHERINA . gelA

Covid: terapie intensive al 5%. Un anno fa erano al 33%

L’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Agenas, ha reso pubblici i nuovi numeri di posti occupati nelle terapie intensive italiane a causa del Covid. 

Nelle ultime 24 ore in Italia, l’occupazione delle terapie intensive da parte di pazienti con Covid-19 è stabile al 5%, mentre esattamente un anno fa vedeva un trend giornaliero in crescita arrivando a quota 33%. É ferma, invece, al 13%, l’occupazione dei posti letto nei reparti ospedalieri di area non critica, che un anno fa di questi tempi, continuava ancora a salire ed era quasi il triplo, toccando il 37%.

Nel dettaglio, rispetto al 12 marzo 2021, l’occupazione di posti letto in terapia intensiva da parte di pazienti con Covid-19 cala in Emilia Romagna al 6%, mentre cresce in Campania al 5%, Bolzano al 2% e Sardegna al 9%. E’ invece, stabile in 17 regioni o province autonome: Abruzzo al 7%, Basilicata all’1%, Calabria al 7%, Friuli Venezia Giulia al 5%, Lazio all’8%, Liguria al 6%, Lombardia al 4%, Marche al 5%, Molise al 5%, Piemonte al 4%, Trento al 2%, Puglia al 6%, Sicilia all’8%, Toscana al 7%, Umbria al 6%, Valle d’Aosta e Veneto al 3%.

L’occupazione dei posti letto nei reparti di area medica detta “non critica” da parte di pazienti con Covid-19, invece, scende in 4 regioni o province autonome: Marche all’11%, Bolzano al 10%, Sardegna al 19%, Toscana al 12%; mentre torna a crescere in 3: Abruzzo al 20%, Molise al 13% e Trento al 7%.

Il tasso e’ stabile nelle restanti 14: Basilicata al 24%, Calabria al 28%, Campania al 13%, Emilia Romagna al 12%, Friuli Venezia Giulia al 11%, Lazio al 16%, Liguria al 15%, Lombardia al 7%, Piemonte al 9%, Puglia al 19%, Sicilia al 22%, Umbria al 23%, Valle d’Aosta al 13% e Veneto al 7%.

Da questo nuovo scenario della pandemia Calabria, Lazio, Marche e Sardegna entrano in zona gialla lasciando il restante paese in zona bianca. Il Cdm ipotizza di eliminare l’obbligo di green pass al chiuso dal 1 maggio. Speranza: “Occorre ancora prudenza, la pandemia non è scomparsa, il virus continua a circolare“. 

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