Da Bruxelles nuovo, importante segnale in tema di sostenibilità finanziaria

Ad inizio di questo mese è stata finalmente approvata dalla Commissione Europea l’informativa sulla sostenibilità a carico dei partecipanti al mercato e dei consulenti finanziari. Un provvedimento, che tocca in modo particolare, l’operatività di banche e assicurazioni e che, dopo il consueto iter di esame da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, entrerà in vigore all’inizio del prossimo anno; con il conseguente obbligo per gli intermediari interessati di presentare e pubblicare dal 30 giugno 2023 uno specifico modulo informativo, contenente i riferimenti alle attività dell’ anno solare precedente.

Tra gli aspetti rilevanti di questa nuova iniziativa della Commissione, che di fatto ha comportato una riconsiderazione complessiva degli standard tecnici coerenti con il Regolamento UE 2019/2088 Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR, vanno sottolineati, da un lato il via libera al modello standard di dichiarazione sui principali impatti negativi delle decisioni di investimento sui fattori di sostenibilità; dall’altro l’allineamento alla tassonomia stabilita in sede di Unione Europea in materia di individuazione della sostenibilità delle attività economiche.

Le finalità dell’informativa si possono riassumere nel miglioramento dei criteri della comparabilità, in ottica di sostenibilità, per gli investitori, di riduzione dei possibili impatti avversi sul versante della sostenibilità e di contenimento del fenomeno del greenwashing, consistente nel far passare con l’etichetta di investimento sostenibile, ciò che nella realtà non lo è. In particolare, su quest’ultimo versante l’allineamento del singolo prodotto finanziario ai criteri di tassonomia sarà evidenziato mediante una significativa rappresentazione grafica di indicatori di performance e di rapporti percentuali in cui uno degli elementi sarà dato dall’ammontare degli “investimenti verdi”.

Scendendo maggiormente nei dettagli dell’informativa, si può osservare che il modello di dichiarazione conterrà, accanto agli indicatori di sostenibilità sui possibili impatti negativi sul clima e su altri fattori ambientali, una serie importante di valori informativi, legati alle problematiche sociali e del personale, al rispetto dei diritti umani e alla lotta alla corruzione attiva e passiva. In realtà, solo per alcune delle classi di indicatori è prevista l’obbligatorietà, mentre per gli altri rimane l’opzione di essere facoltativi; anche se, è di tutta evidenza che, il fornire risposte soddisfacenti sull’intera gamma di indicatori da parte dell’organismo è, da un lato testimonianza probante della sua affidabilità, dall’altro ragione di attrattività per il potenziale investitore.

A completamento della panoramica legata a questo nuovo, importante passo avanti dell’Unione Europea in tema di sostenibilità finanziaria  va, infine, ricordato che, in caso di omissione degli indicatori di sostenibilità, le banche e le assicurazioni dovranno, comunque, provvedere a pubblicare sul proprio sito una dichiarazione contenente una giustificazione esauriente e plausibile all’origine di tale scelta.

 

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