Da Francoforte un segnale forte per il rilancio delle economie europee

Mentre è ancora tutto da scoprire il reale impatto del nuovo corso dell’Amministrazione Biden in tema di politica monetaria anche se la designazione al Ministero del Tesoro di Janet Yellen, già Presidente della Federal Reserve dal febbraio del 2014 al febbraio del 2018, lascia bene sperare, in Europa si fa sempre più cruciale il ruolo della Banca Centrale Europea (BCE) nel rilancio delle economie duramente colpite dagli effetti della Pandemia da Covid’19.

La linea politica di sostegno incondizionato all’economia, inaugurata da Mario Draghi con la sua famosa espressione “whatever it takes”  pronunciata al Global Investment Conference del luglio del 2012, è stata significativamente riaffermata dalla Presidentessa Lagarde con le misure approvate dall’Istituto di Francoforte la scorsa settimana.

Si tratta di un pacchetto molto ben articolato, finalizzato a garantire il miglior funzionamento possibile dei meccanismi di trasmissione della liquidità al settore finanziario e di cui qui si ricordano sinteticamente i principali aspetti.

Innanzitutto, è stato disposto l’allungamento al marzo 2022 e il potenziamento con ulteriori 500 miliardi di euro per un importo potenziale complessivo di 1850 del PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programm) concepito quest’anno all’indomani della deflagrazione della prima ondata della pandemia. Poi, sono state previste tre ulteriori operazioni entro il dicembre del prossimo anno di TLTRO (Targeted Longer Term Refinancing Operation) ossia di aste in cui vengono erogati prestiti quadriennali alle banche dell’Eurozona a tassi particolarmente convenienti e, comunque, di segno negativo. Inoltre, sempre per il medio termine e sempre nel 2021 sono state disposte altre 4 operazioni del tipo PELTRO ( Pandemic Emergency Longer Term Refinancing Operations).

Non si possono, infine, non citare la prosecuzione delle misure di allentamento per i criteri di idoneità dei collaterali a garanzia dei prestiti , l’allungamento fino al marzo del 2022 delle operazioni di Pronti contro Termine per le Banche Centrali dell’area Euro, nonché degli swap e dei Pronti contro Termine con le Banche Centrali di Paesi non appartenenti all’area Euro.

Di fronte a questo dispiegamento massiccio di misure, a corollario delle quali è stata riconfermata la volontà di intervenire ulteriormente in termini di flessibilità di condizioni, appare inevitabile porsi l’interrogativo di quando finalmente anche la politica di bilancio dell’Unione Europea si porrà al passo di una politica monetaria, orientata già da tempo decisamente al consolidamento delle economie e alla reale costruzione di una comune “casa Europea”. E, al momento, una risposta soddisfacente appare ancora molto lontana!

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