Dalle Associazioni Bancarie italiana e tedesca un’importante iniziativa in tema di risoluzioni bancarie

Se da un lato gli effetti più devastanti prodotti dalla diffusione della Pandemia da Covid ’19 si stanno lentamente attenuando e si guarda, ormai, con insistenza agli aspetti  e alle modalità della ripresa economica, dall’altro non può essere  trascurato il versante delle criticità emerse, già in precedenza, in alcuni settori economici, tra cui quello creditizio in particolare.

Sicuramente, uno dei “temi caldi” per il mondo creditizio europeo rimane, tuttora, la gestione ordinata delle crisi bancarie, che nel secondo decennio ha registrato vicende in alcuni casi contraddittorie, se non sconcertanti, come il salvataggio di banche locali tedesche con soldi pubblici, o l’applicazione rigorosa della normativa del bail-in alla crisi di alcune banche italiane.

Tenuto conto dell’opacità procedurale esistente per le banche che superano il test dell’interesse pubblico e  della mancanza di armonizzazione procedurale a livello europeo per le altre banche in questa così delicata materia, nella prospettiva di apportare chiarezza e ordine,  va certamente ricordata e giudicata meritoria di segnalazione la recente iniziativa dell’Associazione Bancaria Italiana, portata avanti congiuntamente con le Associazioni Bancarie tedesche, riunite nel German Banking Industry.

Tre gli aspetti fondamentali che caratterizzano la proposta, frutto di questa iniziativa comune: valorizzazione del ruolo degli Schemi di Garanzia dei Depositi nazionali nella prevenzione e nella gestione delle crisi bancarie; allineamento del quadro normativo sugli aiuti di Stato al nuovo regime previsto dalla Direttiva Europea BRRD e dal Regolamento per le Risoluzioni Bancarie con una revisione della Comunicazione della Commissione Europea del 2013 in questa materia,  superando, così gli ostacoli del disallineamento di queste fonti normative; conseguimento di un livello minimo di armonizzazione delle procedure nazionali di insolvenza per scongiurare difformità di trattamento per creditori e depositanti in ambito europeo.

Oltre a questi specifici aspetti in tema di risoluzione bancaria, il documento congiunto ha individuato, tra l’altro,  la necessità di un adeguamento  flessibile delle nuove regole di Basilea 3 nel segno di un’implementazione intelligente e proporzionale e  di un livellamento normativo tra settore bancario e altri intermediari non bancari che erogano servizi similari a quelli degli organismi creditizi.

L’auspicio è che questa iniziativa, promossa dalle Associazioni di Categoria  del settore bancario di due dei Paesi Fondatori dell’Unione Europea, possa trovare il sostegno degli altri 25 Stati e concretizzarsi in un adeguamento normativo, ormai, indispensabile da parte di Bruxelles,  contribuendo a rafforzare il ruolo strategico e, quindi, il peso specifico del Vecchio Continente sullo scacchiere economico – finanziario globale.

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