Di fronte allo spettacolo di progressivo decadimento culturale, politico, sociale, al quale assistiamo in questi ultimi tempi, serve ogni tanto aprire una finestra sul passato, anche per ricordare alle giovani e future generazioni, la memoria delle performance di alcune straordinarie personalità, che seppure vivendo in mondi spesso contrapposti, come l’arte e la scienza, sono esempi di valori universali unici e probabilmente irripetibili.
In un lontano giorno del 1931, lo scienziato più conosciuto al mondo Albert Einstein e l’attore più amato e più famoso a livello mondiale Charlie Chaplin, si incontrarono. Fu un vero e proprio evento storico durante il quale si racconta che Einstein rivolgendosi a Chaplin disse: “quello che ammiro di più della tua arte è la sua universalità. Non dici una parola, ma il mondo ti capisce.”
“È vero – rispose Chaplin – ma tu sei ancora più da ammirare. Il mondo intero ti ammira, ma nessuno ti capisce.”
In effetti, una certa difficoltà affiora spesso nel comprendere il silenzio, la gestualità e l’espressività dell’uno e la geniale consapevolezza e spregiudicatezza della scienza dell’altro, ma sono stati e sono ancora oggi strumenti mediatici entrambi straordinariamente moderni e attuali, in grado di esprimere in modo contraddittorio la grandissima performance delle loro rispettive menti.
L’arte di uno e la scienza dell’altro, costituiscono un patrimonio inestimabile dal valore universale, nonostante una certa difficoltà interpretativa dell’arte e della scienza, proprio perché connesse all’ermetica genialità performante delle due diverse personalità che hanno saputo, sanno ancora oggi e probabilmente sapranno anche in futuro, comunicare col mondo.
(Foto da screenshot di YouTube)