Emergono inquietanti elementi sulle cause del disastro della funivia

Indagini sul disastro della funivia del Mottarone: per Tadini sono stati disposti i domiciliari, per Nerini e Perocchio la liberazione e la Procuratrice di Verbania Olimpia Bossi,  ha dichiarato la propria perplessità sul provvedimento: “Questa decisione si è basata, sostanzialmente, su una non ritenuta credibilità delle persone. Non è cambiato nulla se non per quanto riguarda il l’incidente alla funivia del Mottarone. Non è cambiato nulla se non per quanto riguarda il quadro cautelare” ha precisato Bossi.

A quanto si apprende da fonti bene informate potrebbe non essere stato  il freno difettoso la causa del disastro, ma il cavo della funivia della linea Stresa Mottarone che staccandosi ha fatto precipitare la cabina a terra, provocando 14 morti. A una settimana dalla tragedia sul lago Maggiore, emergono, dunque e come era prevedibile,  nuovi pesantissimi sospetti sulle cause

I responsabili della linea finiti in carcere hanno ammesso di aver lasciati inseriti i “forchettoni” (la staffa di fetto che tiene aperte le ganasce dei freni di sicurezza) per evitare che la linea si bloccasse di continuo a causa di una anomalia che dal 26 aprile scorso faceva scattare continuamente l’allerta. Una “anomalia ai freni“, hanno spiegato.

Ma secondo quanto riporta il Corriere della Sera, “è possibile che i rumori anomali e i continui blocchi”  fossero i segnali premonitori della rottura del cavo che ha portato al disastro.

Autore:

Redazione

Per informazioni scrivere a: info@tfnews.it