L’ Esame di Stato compie 100 anni. Al via oggi

Al via l’Esame di Stato 2023 che proprio quest’anno compie 100 anni.

Correva infatti  l’anno 1923 quando il Ministro Giovanni Gentile, nell’ambito del Governo fascista, diede l’avvio a una riforma che segnò profondamente la scuola italiana e il modo in cui ancora oggi la conosciamo. Crea un esame conclusivo di fine studi secondari fatto da 4 prove scritte (una prova d’italiano, due di latino e una greco per esempio al liceo classico) e un esame orale su tutto il programma di tutte le discipline degli ultimi tre anni di studi. La commissione è formata da soli membri esterni, spesso docenti universitari.

Quella di Gentile era una riforma piuttosto classista e poco democratica, mirava a garantire un’istruzione ai ragazzi più dotati o abbienti, lasciando indietro i più poveri e le donne, non ritenute degne di un’istruzione pari a quella degli uomini.

L’impianto gentiliano durò fino al 1937, quando, in prossimità della Seconda Guerra mondiale, l’allora Ministro dell’Educazione Nazionale Giuseppe Bottai ridusse i programmi delle prove a quelli dell’ultimo anno di studi. Sempre Bottai, tre anni dopo, nel 1940, modificò la composizione della commissione d’esami: soltanto docenti interni tranne il Presidente e il Vicepresidente.

Da Maturità a Esame di Stato

La prima significativa riforma si verifica nell’anno scolastico 1998-99, con il Ministro Luigi Berlinguer. Cambia il nome e  si inizia a parlare di verifica e certificazione di conoscenze, competenze e capacità. Tre le prove scritte, di cui la terza predisposta dalla Commissione, e colloquio su tutte le discipline dell’ultimo anno, il famoso “quizzone”. Inoltre, l’introduzione del credito scolastico e del credito formativo. La Commissione è composta da 6 o 8 commissari, di cui metà interni e metà esterni.

Nei decenni successivi altri Ministri dell’Istruzione hanno apportato modifiche all’impianto dell’esame. Nel 2007 Giuseppe Fioroni  dispone il ritorno delle Commissioni miste, reintroduce l’ammissione all’esame, il credito scolastico sale a 25 punti e scende a 30 il punteggio del colloquio. Si attribuisce, dunque, un po’ più di importanza al percorso scolastico del candidato. Arriviamo al 2018-19 con la Ministra Valeria Fedeli che invece stabilisce l’abolizione della terza prova, rilevanza all’esperienza del PCTO , allora l’alternanza scuola-lavoro, riflessione su Cittadinanza e Costituzione. Il credito scolastico balza a 40 punti, mentre per le prove scritte e orali si attesterà sui 20 punti.

L’Esame di Stato 2023

Ed eccoci alla Maturità odierna targata Giuseppe Valditara, che segna il completo ritorno alla normalità, dopo la pandemia. Il credito scolastico torna a 40 punti (dopo i 50 del periodo pandemico), due prove scritte e un colloquio orale, durante il quale i candidati dovranno affrontare un’interrogazione a partire da uno degli spunti presentati dalla commissione, relazione sull’esperienza del PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento) e riflessione su un tema di Educazione Civica: 20 i punti per ciascuna delle tre prove. La commissione d’esame sarà composta da tre membri esterni e tre membri interni, con un Presidente esterno.

Cosa aggiungere? In bocca al lupo a tutti gli esaminandi!

 

 

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