Gb, altre dimissioni nel governo Johnson: fuori Quince e Trott

Dopo Rishi Sunak e Sajid Javid, due nuove dimissioni nel Governo Johnson. Hanno reso pubbliche oggi le proprie dimissioni il Segretario di Stato all’Infanzia e alla Famiglia, Will Quince, e l’assistente parlamentare nel Ministero dei Trasporti Laura Trott.

Will Quince prima era uno dei volti più visibili nell’esecutivo nel momento di difendere davanti ai media la versione ufficiale sul caso Fincher. Poi però ha iniziato a rinfacciare pubblicamente a Johnson le sue bugie. Ha spiegato in dichiarazioni a Sky News che Downing Street è arrivata a garantirgli in modo “categorico” che il Primo Ministro non era al corrente delle accuse di molestie contro il dirigente parlamentare. Questo malgrado l’ufficio di Johnson abbia finito per ammettere il contrario. Quince ha riconosciuto che il Primo Ministro si è scusato con lui per le informazioni “imprecise” che aveva ricevuto. Ha sostenuto, però, che non gli restava altra scelta che farsi da parte e abbandonare il gabinetto.

Laura Trott si è espressa in termini simili. Ha affermato che “la fiducia in politica è di importanza vitale” e che “negli ultimi mesi è andata perduta”, alludendo al diluvio di scandali che colpisce il Governo in carica e che include, tra l’altro, le multe inflitte per i party celebrati in piena pandemia di Covid-19.

Il nuovo cancelliere è Nadhim Zahawi

Oggi i principali quotidiani britannici dipingono un quadro tetro per Johnson. “Ogni giorno che rimane rende più profondo la sensazione di caos. Per il bene del Paese, dovrebbe andarsene”, aggiunge il Times. Nelle pagine interne, il columnist Iain Martin descrive il caos che regna nel governo, esprimendo speranze limitate per il nuovo Cancelliere Nadhim Zahawi.

“C’è stata una corsa pazza da parte del team di Boris, che ha tentato di identificare una persona, una qualsiasi, preparata ad accettare la seconda carica politica più importante del Paese e il rischio di essere il Cancelliere dello Scacchiere dal mandato più breve della storia”, scrive Martin. E aggiunge che l’ex segretario alla Salute Jeremy Hunt e il segretario alla Difesa Ben Wallace vengono citati come potenziali successori di Johnson.

Sul Telegraph, l’ex Ministro per la Brexit David Frost dice che Johnson dovrebbe lasciare il posto. In caso contrario rischia di “trascinare giù con sé il partito e il governo“, aggiunge, notando che dopo le dimissioni di ieri “altri Ministri ora devono valutare se sono davvero contenti dell’attuale direzione di viaggio”.

Il Daily Express descrive Johnson come “ferito” ma “liberato”, con la prima pagina in cui il premier viene indicato come impegnato a combattere per mantenere la promessa di tagliare le tasse.

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