Giornata delle donne nella scienza. Testimonial del DPC: Titti Postiglione

“Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società.” (Rita Levi di Montalcini) 

È con queste parole che abbiamo deciso di omaggiare questa importante data: oggi, 11 febbraio, si celebra la Giornata delle donne nella scienza. Un significativo traguardo che non deve essere un punto di arrivo ma, al contrario, solo d’inizio. Perché se state pensando che le donne possano cantare vittoria, vi state sbagliando di grosso.

Un piccolo passo per combattere gli stereotipi è avvenuto sette anni fa, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito l‘International Day of Women and Girls in Science, la Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza.

Le donne nella scienza: i numeri non mentono 

Il 33,3% dei ricercatori sono donne, ma solo il 12% nelle Accademie scientifiche. Una differenza che non può essere fraintesa e che solo nel leggerla grida la necessità di giustizia. Stando sempre alle statistiche, sono pochissime le donne che rappresentano settori emergenti: una donna su 5. Le laureate in ingegneria sono il 28%, mentre in informatica il 40%.

La Giornata delle donne nella scienza, da sette anni a questa parte, è cresciuta molto attraverso eventi e manifestazioni ad essa correlata. Tra gli appuntamenti di spicco:

La Woman Science Day parte da Y 4 X, dove gli uomini scendono in campo contro gli stereotipi; la One-Billion Voice for Research & Development, un incontro online per sensibilizzare sull’argomento, o Writing Science in Braille, contro la discriminazione delle ricercatrici.

Donne di scienza che ispirano generazioni 

Sono poche le giovani ragazze che decidono di iscriversi ai corsi di laurea in materie scientifiche. Ci sono tuttavia donne che hanno messo da parte gli stereotipi e ce l’hanno fatta. La speranza è che proprio queste figure femminili, possano diventare fonte d’ispirazione per chi ha dubbi, incertezze e paure.

Queste donne sono molte di più di quelle che si possa immaginare e la storia ce lo insegna: Elena Lucrezia Cornaro, la prima ad aver ottenuto un dottorato; Laura Bassi, prima donna ad aver ottenuto una cattedra universitaria; Elizabeth Garret-Anderson, primo medico inglese donna; Marie Curie, una delle prime scienziate; Maria Goeppert Mayer, la seconda donna ad aver ricevuto il Nobel; Rachel Carson, fondatrice del movimento ambientalista; Rita Levi Montalcini, neurologa, filantropa, senatrice a vita; Getrude Belle Elion, elaborò terapie nel trattamento del’AIDS e Rosalind Franklin, scrisse le basi della biologia molecolare. Solo per citarne alcune.

La testimonianza di Titti Postiglione del DPC

Si fa chiamare Titti, ma il suo nome è Immacolata Postiglione. Ha 50 anni ed è la vice capo Dipartimento della Protezione Civile. Ha studiato Geologia e Vulcanologia ma, come dichiarato da lei nell’intervista, aveva pensato anche di diventare archeologa.

Dal 2008 al 2011 ricopre un ruolo importante: è la prima giovane donna europea a capo della Sala di gestione delle emergenze. Dopodiché, si sposta nell’area di comunicazione e volontariato del Dipartimento della Protezione Civile fino al 2015; nello stesso anno, si trova a capo dell’Ufficio gestione delle emergenze.

Ha ricoperto ruoli fondamentali nella gestione delle emergenze nazionali, come il post terremoto del 2009 in Abruzzo e quello del Centro Italia.

Titti Postiglione è la testimonial della Giornata internazionale delle donne nella scienza per il DPC.

 

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