Indagini in corso sulla bambina morta per una sfida su TikTok

Una bambina palermitana di 10 anni è morta soffocata, dopo che si è stretta una cintura al collo. Secondo le prime ricostruzioni, la giovane ha partecipato ad una sfida su TikTok. Ma queste sono solo le prime ipotesi: le indagini sono ancora in corso e sono ancora molti i nodi da risolvere in materia.

La bimba, che è stata trovata dai genitori priva di sensi in bagno accanto al cellulare, è stata subito trasportata in ospedale in arresto cardiocircolatorio. Il suo cuore ha ripreso a battere, ma la piccola è rimasta in coma profondo da “encefalopatia post anossica prolungata”. Purtroppo, durante la degenza in terapia intensiva, i medici hanno dovuto constatare la morte celebrale. I genitori hanno firmato per l’espianto di organi.


 

Le Indagini

Al momento si parla di denuncia contro ignoti per istigazione al suicidio. I magistrati devono verificare se la tragedia sia effettivamente da attribuire alla Black out challenge: una folle prova di resistenza che consiste nel legarsi una cintura al collo, in diretta insieme ad altri partecipanti, e resistere quanto più possibile. Al momento però, non vi è certezza riguardo a questa ipotesi, ed è pertanto necessario attendere l’esito delle indagini per poterlo eventualmente affermare.

Le dichiarazioni di TikTok

Al momento, un portavoce di TikTok ha dichiarato: “Siamo davanti a un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community TikTok è la nostra priorità assoluta, per questo motivo non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy. Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. Siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini. La tragica, insensata vicenda, sebbene necessiti di approfondimenti e indagini, mette comunque il Paese di fronte a una questione che diventa sempre più centrale. Soprattutto in un periodo storico come quello che siamo vivendo. Che vede i giovani sempre più a margine. La necessità di controlli più rigidi da parte dei social network per tutelare in primis proprio i giovanissimi, per cui i social sono diventati ormai uno strumento e un linguaggio imprescindibile”.

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