Sara Basta

La mostra di Sara Basta a Roma

Negli ambienti storici e recuperati dell’ex pastificio Cerere di San Lorenzo, l’artista romana Sara Basta dà forma e suoni alla memoria.

La mostra di Sara Basta (Roma, 1979) è un viaggio nella psiche, duro ma necessario. Le sale dell’ex Pastificio Cerere ne potenziano la comprensione e fanno vibrare corde personali e collettive. Il cammino verso l’inconscio non s’avverte subito. Al pianterreno una serie fulminante di autoritratti all’acquerello eseguiti a occhi chiusi introduce a un ludico ambiente infantile che accoglie maschere di stoffa assemblate con altri oggetti e tendaggi combinati a creare un nascondiglio: materiale per una performance eseguita sul posto. Ma vecchie foto e scritti autobiografici distolgono dall’effetto gioioso e inducono il visitatore a una maggiore prudenza.

Nelle viscere dell’edificio, laddove un tempo lavorava il mulino, il senso tragico della vita, annunciato dalla nascita e prefigurato dalla fine, affiora alla coscienza. Le opere ‒ autoscatti di maternità, stoffe e ricami di famiglia, autoritratti più scialbati, dolci voci ancestrali che risuonano nell’aria ‒ conducono a una dimensione mitica e sofferta e ricompongono l’interezza del percorso espositivo.

Come per altri artisti formatisi tra i due millenni – Sara è nata nel 1979 ‒, ogni esperienza privata può riecheggiare sentimenti comuni e la bella mostra lo testimonia con toccante intensità. Comunque sostenuta dalla tradizione, la Basta sembra muoversi, forse consapevolmente, tra l’Arte Povera, i pupazzi della Calì per Apolo Poli, le maschere larvali di Lecocq e le trame di Maria Lai, in una continuità che incanta, commuove e consola.

Storica dell’arte, insegna a Roma. Ha curato moduli di Catalogazione e di Didattica museale all’Accademia di Belle Arti di Roma e nelle università di Roma2 e Siena. Ha lavorato presso il Centro Servizi educativi del Mibact. Dal 2002 al 2005 è stata Direttore artistico della Sema s.r.l.- servizi e media per l’arte. Tiene un master in Turismo e beni culturali presso la UET di Roma. Al suo attivo ha diversi saggi, testi scientifici e monografie a carattere storico-artistico e di educazione al patrimonio culturale (Borromini 1999 e Bernini 2000, per Artemide; 2002 testo di didattica di beni culturali per scuola e università, per Zanichelli; 2007 testo universitario di legislazione artistica, per Zanichelli). Ha redatto e curato una lunga serie di guide e audioguide sui siti Unesco (per il Poligrafico dello Stato, tra il 2008 e il 2011). Nel 2013 è uscita per Castelvecchi la sua biografia su Rodolfo Siviero.

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