La quotazione di Coinbase, una svolta nel mondo delle criptovalute

Il debutto di Coinbase al listino di Wall Street avvenuto la scorsa settimana, anche se con esiti meno trionfalistici di quelli annunciati, ha comunque rappresentato una pagina di importanza storica nell’ambito dello sviluppo mondiale delle cripto valute.

Sicuramente si è trattato di una tappa significativa nel riconoscimento di questi strumenti finanziari, la cui popolarità è resa crescente dalla speranza di rendimenti mirabolanti in un mercato caratterizzato da ritorni sugli investimenti assai contenuti ed è favorita anche da una certa ideologia, che identifica in essi una forma nobile di estrinsecazione della libertà imprenditoriale.

Senza addentrarsi in disamine ideologiche di stampo neoliberista, contrapposte alle posizioni favorevoli ad una più stringente regolamentazione del mercato, sulla quotazione di Coinbase, che, come si ricorderà, gestisce una piattaforma di criptovalute, si possono formulare alcune considerazioni.

Considerazioni sui Coinbase

Innanzitutto, piaccia o no, di fatto la quotazione sancisce l’ingresso di questa società tra i grandi colossi finanziari: la sua valutazione la colloca all’ottantesimo posto tra le 500 maggiori aziende del listino di Wall Street, con una capitalizzazione superiore, attualmente, a quelle di Goldman Sachs e di Black Rock.

Inoltre, la quotazione di questo titolo porta acqua al mulino di quanti vedono nelle criptovalute fondamentalmente uno strumento finanziario di nuova generazione, caratterizzato da livelli di volatilità accentuati e a cui va associato, in definitiva, un coefficiente di rischiosità elevato.

Un’argomentazione, almeno in parte, utile a rintuzzare l’opinione di quanti vorrebbero, invece, fare delle criptovalute dei veri e propri strumenti di pagamento, gestiti in modo autonomo rispetto alla vigilanza esercitata dalle istituzioni pubbliche, storicamente chiamate a sovraintendere questa delicata funzione, che rimane alla base della stabilità dei sistemi economici per gli evidenti contenuti di fiducia evocati.

E, infine, passando alla terza considerazione, proprio alla luce di quanto appena detto, la quotazione di Coinbase a Wall Street rende, ormai, indifferibile una presa di posizione delle principali autorità monetarie in tema di criptovalute che vada al di là di semplici dichiarazioni di principio; ma si concretizzi in una loro regolamentazione che ne limiti ufficialmente il perimetro di operatività a quello della strumentazione finanziaria e avvii, nello stesso tempo, un progetto di valuta digitale da realizzare in tempi ragionevolmente brevi nelle diverse principali aree monetarie sotto il  controllo delle stesse autorità.

Credibilità delle Istituzioni e fiducia del pubblico sono ingredienti di delicati equilibri, che non possono certamente, essere lasciati nelle mani di pochi portatori di interessi privati!

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