Libano, terzo giorno di proteste. Centinaia di feriti

E’ il terzo giorno di protesta in Libano contro il lockdown anti-Covid19. Il Paese sta vivendo una profonda crisi economica peggiorata dalla misure adottate per contenere il contagio. Così da tre giorni, i cittadini sono scesi in piazza per protestare. Ammontano a 220 i feriti, tra questi trenta sono militari e agenti della Polizia.

La protesta è scattata dopo che gli aiuti economici per sopperire a questo terribile momento, sono praticamente nulli. Come avvenuto in tutto il resto del mondo, anche in Libano molte attività sono state costrette a chiudere e rimanere in casa. La città dove si sono registrati la maggior parte degli scontri è Tripoli. Alcuni degli agenti presenti sono stati colpiti da vecchie bombe a mano di fabbricazione russa. Due sono esplose, mentre la terza è rimasta inesplosa.

Libano, caos anche a Beirut

Anche il centro di Beirut è stato preso d’assalto per protestare contro il Governo libanese. I numerosi manifestanti hanno rovesciato cassonetti e dato fuoco a pneumatici, interrompendo via Cornish al Mazraa.

La settimana scorsa il Libano aveva varato un blocco totale per due settimane per evitare il collasso sanitario. La denuncia da parte degli abitanti è che non riescono più a sostenere un’economia già devastata da tempo.

 

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